Ieri abbiamo faticato a segnare contro la peggiore difesa della Serie A. Una squadra che ha preso quattro gol dall'Empoli, cinque dall'inter, UNDICI dall'Atalanta, tra andata e ritorno (1-6 0-5), rischiando di fare la fine della Fiorentina, anche se sul finale del primo tempo e non della partita...
il Cristo di Ghilardi: Olio su tela |
E qui è doveroso aprire una parentesi. Se non ci si lamenta degli arbitraggi scandalosi anche dopo aver vinto, inutile farlo quando si perde o si pareggia. Anche perché i sedicenti onesti ancora una volta piegano la realtà a loro piacere. Avrebbero accettato, anzi hanno preteso, di avere un errore grosso come una casa, su un fuorigioco di due metri, sul gol annullato al Verona, purché contro di noi. Hanno invece sbarrato la loro bocca, buttato le loro penne ed incrociato le loro dita, da dattilografi falliti ed obsoleti, dopo il vero scandalo della serata: la parata a braccia aperte (come Gesù in croce) di Ghilardi, su un tiro indirizzato in porta. Questa gente approfitta ancora una volta di una dirigenza senza palle, ma anche di un'incapacità storica di reagire di fronte a queste cose. Come con la spinta a due mani su Vlahovic in area, contro il Cagliari, passata in cavalleria perché anche lì abbiamo vinto. Questa è la narrazione italica. Il cancro mentale del calcio.
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Il partitone del Verona visto da DAZN |
Come il considerare una grande partita quella del Verona (telecronisti DAZN) arroccato nella propria area per una partita intera, pochi giorni dopo che le riserve dell'Empoli hanno dimostrato che contro questa Juve si può osare. Uno scenario costantemente scandaloso, drogato da giornalisti piegati ad una cultura becera, quando non faziosi e di parte. In Italia pagliacci come questi parlano in TV locali che hanno più credito di TV serie. O sui social, a sfogare il loro millenario livore invece di correre dallo psicologo.
In questa narrazione storicamente deviata, il gol del Verona annullato (stragiustamente) deve farci rizzare le orecchie verso l'ennesima sliding door della stagione. Juve-Verona stava per trasformarsi infatti in un altro Juve-Empoli (di Coppa Italia) con la Juve sotto di un gol e con l'incapacità di segnare alla peggior difesa delle Serie A. Continuando con tiri centrali e telefonati al portiere avversario. Un'attesa paziente del gol avrebbe potuto trasformarsi nell'ennesima frenesia di trovarlo a tutti i costi.
Ecco perché non bisogna abbassare la guardia di fronte a nulla. Di fronte alle vittorie, che finora non hanno portato nulla di concreto. Come i vantaggi nel basket. Di fronte ad una società e ad un allenatore, che dopo i (falsi) mea culpa sono già partiti al contrattacco, ostentando competenze. Ma non bisogna abbassare la guardia neppure di fronte ai nemici, che credono di poter banchettare sul nostro cadavere. Laddove la società tace e pensa ai fatti suoi, chi invece può, non deve smettere di lottare contro esseri malati psicologicamente.
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