domenica 17 marzo 2013

Serie A 29> Bologna vs Juventus 0-2– l’8 e il 9, la pagliuzza e la trave


Vedi Vidi Vucinic è la parafrasi più usata nei commenti di questa partita e davvero ci sta tutta. Veni, per la trasferta in casa di una formazione storicamente ostica. Vidi, perché fino al gol ha fatto poco più che vederla dal campo la partita, senza mai entrarci. Vucinic, perché come un’apparizione inaspettata risolve con il primo gol e fa un assist per il secondo. Non sarebbe giusto però escludere dagli stessi titoli Marchisio, che invece per tutta la partita ce la mette tutta e alla fine partecipa quanto Vucinic a tutte e due i gol, scambiandosi alla pari il ruolo di assist-man e goleador in entrambi i gol (il numero 8 e il 9 appunto).

Dopo il salvataggio di Buffon fuori area su Gilardino, pochissimo Bologna e tanta Juve, checché ne dica Piccinini che su Premium parlava di un presunto equilibrio condito da occasioni da una parte e dall’altra. Il Nobel della pace Giovinco proprio non ci riesce ad essere cattivo sotto porta, sue le occasioni più sciupate della stagione bianconera, ma con quel tiro sparato alto da posizione centralissima anche Vidal da il suo contributo, non meraviglia quindi vedere lo 0-0 dopo la prima frazione di gara. Nel secondo invece appare Vucinic e la partita si risolve, un paio di uno due con Marchisio e tre punti in banca, a 6 vittorie dalla riconferma in campionato. Ragionando in tali termini si capisce l’importanza di questa vittoria, dato il Tour the force che dovremo affrontare dopo la quiete della sosta.

A +12 dalla seconda c’è chi proprio non vuole ancora arrendersi a questo noioso campionato. Noioso perché lo dominiamo e non vedono l’ora che finisca, loro che proprio non vogliano farsi mancare nulla con la Juve, quest’oggi si giocano una nuova carta, l’eccessiva esultanza di Conte. Come se non l’avesse mai fatto nella sua carriera, come se le corse sotto le curve di Stramaccioni o Rossi, dopo dei i Derby di Milano e Roma, non ci fossero mai state. E meno male che qualcuno chiama in causa un’identica esultanza con Mou protagonista, ma questo davvero non basta in un modo (quello del giornalismo sportivo italiano) che continua a chiudere gli occhi sulla vera “trave” della situazione, cioè le pietre contro i pullman bianconeri, le minacce con le spranghe e i pugni alzati tutto sono tranne che espressione di esultanza per la propria squadra, a differenza di quelli di Conte. Il vero scandalo italico è che con tutto questo lerciume sulle accoglienze un’esultanza sia considerata un gesto violento. Per non parlare dei costanti cori censurati sulle 39 vittime dell’Heysel, che a quanto pare non interessano più a nessuno. Salvo però stigmatizzare i cori di una decina di deficienti della nostra curva che prendono di mira Balotelli?

Ragione ha Conte quando dice che si rosica un sacco a vederci giocare e vincere, dovendo ogni volta scrivere articoli di commento ad un miracolo italiano, quello di una squadra che con il collettivo e il gioco sopperisce alla mancanza del tanto nominato Top Player. Che succederebbe invece se alla fine arrivasse anche lui? Non vi resterebbe che intonare fegato fegato spappolato di Vasco.

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