martedì 11 marzo 2014

IL SOSPETTO (Jagten) - di Thomas Vinterberg

Palma d'oro a Cannes per la miglior interpretazione maschile (Mads Mikkelsen), era il principale concorrete del "nostro" La Grande Bellezza agli Oscar 2014, per il premio di miglior film straniero. Da appartenente al "partito" degli estimatori del film di Sorrentino, ci tenevo particolarmente a verificare la concorrenza di questa pellicola, dato che alcuni tra i denigratori avrebbero dato a quest'altro l'ambito premio.

Che film è dunque questo The Hunt (nome inglese e traduzione letterale del danese Jagten)? Innanzitutto mi urge fare tre bevi considerazioni introduttive:
1. I due film sono talmente agli antipodi (come trama, genere, regia e tutto il resto) che sarebbe come paragonare Kasparov (campione di scacchi) con Messi (campione di calcio).

2. Chi ha detto che "La Grande Bellezza" ha vinto perché non c'era concorrenza all'altezza, non si rende nemmeno conto di quello che dice. Essendo invece questo film una piccola perla, l'Oscar alla Grande Bellezza ne esce addirittura accresciuto in merito.

3. Fatte salve tutte le considerazioni e le opinioni che restano su La Grande Bellezza (che non ritratto) se a scegliere fossi stato io l'Oscar l'avrei dato a "Il Sospetto".

Ma un premio del genere non si basa solo una trama, ma anche sul montaggio, la scenografia, la fotografia, la recitazione e tutto il resto. Tra due film ben girati a vincere è sempre il giudizio personale degli esaminatori.

Ma veniamo a Il Sospetto. Come al solito il titolo originale aggiunge molto di più al significato, perché il film in realtà non parla di un sospetto (quello semmai sorge e muore all'inizio) ma più di una caccia all'uomo, intesa non come inseguimento ma come "cacciata" dalla società di un maestro d'asilo, vittima di un'accusa infamante, quella di pedofilia. Sappiamo che il protagonista è innocente sin dall'inizio, quindi non c'è alcun sospetto, ma il bello è che il sospetto non ce l'hanno neppure gli abitanti del suo villaggio, dato che sin da subito si mostrano convinti della sua colpevolezza. Non basta la sua buona reputazione, neppure gli amici hanno la forza di andare contro al pensiero comune e analizzare con razionalità i fatti. Così quest'uomo si vede crollare il mondo addosso ed essere trattato come un appestato, rimanendo solo contro il mondo intero.

Il film non vuole parlare del tema della pedofilia, qui il soggetto è piuttosto una vittima della società forcaiola, quella che giudica senza sapere, quella che è capace di tirar fuori tutta la cattiveria e la ferocia che finge da anni di nascondere, sentendosi libera di sfogarla, dal pensiero di essere dalla parte della ragione. Un'accusa del genere, anche se falsa e smentita dalle indagini ufficiali, non muore mai e può davvero distruggere la vita di un'innocente. Un uomo con l'hobby della caccia al cervo che diviene a sua volta preda.

L'impatto del film è davvero toccante, grazie anche alla splendida interpretazione di Mads Mikkelsen. La cupa e fredda ambientazione nordica fa il resto. Chiaro che tale tematica non può essere neppure accostata a quella del film di Sorrentino. Tanto goliardico, romanzato e basato sulle bellezze di Roma quello, quanto crudo, drammatico e delicato questo, che sarebbe persino irrispettoso paragonarli. Dunque chi non l'ha visto lo faccia, prima di trarre conclusioni.

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