LA TORMENTOSA DOMANDA
Mai come in questo film la domanda è una sola, un interrogativo che rischia persino di oscurare qualsiasi altro intento (narrativo o artistico) dello stesso. La prima cosa che ti chiedi prima di andare al cinema e anche dopo essere uscito dalla sala. Forse l'unico scopo per il quale molti andranno a vederlo. Ma... alla fine... riuscirà Di Caprio a prendere 'sto benedetto Oscar o no?
Sì, lo so, forse la "fissazione" è più nostra che sua. Ma il tormentone montato negli anni sul web sembra essere giunto finalmente alla resa dei conti. Caro Leo, se non te lo danno adesso... rassegnati. Girati un film disimpegnato. Magari il seguito di quella cagata di The Beach, giusto per prendere un po' di sole (che tra l'altro ti sei meritato) e magari un giorno lo vincerai per un film minore. Visto che a tutti i più grandi del cinema è spesso capitato così. Molti l'hanno vinto per molto meno.
TRAMA, ATTORI E INTRACCI
Ispirato alla vera storia del leggendario esploratore Hugh Glass (da noi è sconosciuto ma in america è storia) sopravvissuto all'attacco di un Grizzly e abbandonato in fin di vita dai compagni di spedizione, il film narra della straordinaria voglia di vivere di un uomo (ferito nel cuore e nel corpo) alimentata anche dal suo desiderio di vendetta verso l'uomo che ha ammazzato suo figlio.
Tra gli antagonisti agli oscar di questo film troviamo Mad Max: Fury Road, nel quale è protagonista Tom Hardy, il quale ha però qui il ruolo da antagonista ma per il quale è candidato agli oscar come attore non protagonista... Si insomma un intreccio grottesco che pare fatto a posta. Tra i buoni invece l'onnipresente Domhnall Gleeson... che invece è cattivo
in Star Wars altro concorrente con Revenant negli Oscar Tecnici. E' ufficiale lo fanno apposta!
Perchè questo film è la finale di Champions League di Leonardo Di Caprio?
In una scena Di Caprio sembra guardare in camera e chiedere all'Accademy (con lo sguardo): "va bene adesso?". Perchè è un film interamente girato attorno a lui e alla sua estrema prova d'attore. Revenant è Leonardo Di Caprio. La lotta contro quell'orso e quasi l'allegoria della sua lotta contro il burbero pregiudizio dell'Academy. E anche se (ironicamente) qualcuno ha immaginato che alla fine l'oscar vada all'orso, in questo film Leonardo Bear Grylls Di Caprio ha fatto davvero di tutto... tranne che lottare davvero con un orso. Va bene l'orso era in computer grafica, ma diamine! Adesso pretendete troppo. Gli sballottolamenti erano veri. Le temperature estreme anche. Di Caprio ha rischiato più volte l'ipotermia a temperature che sfioravano i 40 sotto zero. Ha preso la febbre e continuato a girare lo stesso, per amor di realismo. Così come ha mangiato vero fegato di bisonte, dormito in una carcassa di cavallo, s'è fatto ricoprire da terra e formiche (d'importazione, visto che sul luogo non le hanno trovate)... Ah, si è fatto crescere la barba (incolta) per 18 mesi... gne gne gne... è inutile che ridete voi che non avete la barba. Solo noi che l'abbiamo sappiamo davvero quanto fastidio puo' dare una barba, anche solo di 3 mesi, se non è curata. Insomma se questo non basta non gli resta che girare un film snuff con un orso vero e mangiarsi il proprio di fegato. No dai, penso che voi sadici denigratori vi siete divertiti anche troppo a vederlo soffrire (sul serio e cinematograficamente) in questo film. Tanto più se un film come questo, con un pressochè-unico protagonista, dovesse fare incetta di statuette tranne proprio quella destinata al protagonista... sarebbe davvero la mazzata finale.
INARRITU CI RIPROVA
Non si è ancora ben capito in questo film chi "sfrutta" chi. Se Di Caprio scelga il regista di Birdman (che lo scorso anno fece incetta di oscar) per arrivare all'agognata statuetta o se sia proprio Alejandro González Inarritu, sapendo che bissare un successo è sempre difficile, a spremere Di Caprio, approfittando della sua irrefrenabile voglia di dimostrare il suo valore. Diciamo che è la coppia perfetta per tentare il piatto al banco dell'Accademy.
SI MA IL FILM COM'E'?
Revenant è film con una trama anche (forse) troppo semplice e semplificata, ma giocato tutto intorno alla sua crudezza e il suo realismo. Splendida la fotografia e il montaggio. Certo non riesce a raggiungere l'impatto emotivo che ha avuto nel mio cuore, ad esempio, Into The Wild (per citare un filmacchione sulla sopravvivenza) ma per il resto è comunque un gran bel film. Un Western anomalo, con un occhio più attento al vero mondo selvaggio dell'epoca. Senza gli orpelli grottesco-comici dello "Spaghetti" ne le ipocrisie del "Classico". Una riflessione sull'uomo in rapporto alla natura, quando l'uomo era ancora poco più che un animale, che cacciava e sopravviveva. Un film che l'oscar lo merita tutto e tutti quelli che prenderà saranno meritati.
voto 8+
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