mercoledì 3 febbraio 2016

Better Call Saul - Stagione 1 [Serie TV 2015]

l successo di Breaking Bad ha consegnato a mito della serialità televisiva personaggi come Walter White e Jesse Pinkman. La serie di Vince Gilligan era però anche tanto altro, aveva un suo sottobosco fatto di altri personaggi caratteristici e particolari, tra questi i più apprezzati sono stati sicuramente il freddo e spietato Michael e l'avvocato truffaldino e senza scrupoli Saul Goodman. A differenza però dei due protagonisti principali, questi ultimi non avevano subito lo stesso approfondimento, non avevamo compreso bene la loro evoluzione e cosa li avesse spinti a prendere determinate scelte. La notizia di uno spin-off dedicato a questi due personaggi (in particolare al secondo) fu ben accolta e molta era l'attesa nei confronti dello stesso. Orfani di Breaking Bad molti avevano sperato di ritrovarsi in una serie che la ricordasse molto da vicino.

A ben vedere invece Better Call Saul pur evidenziando più volte il suo legame a doppio filo con la serie "base"  se ne distacca per alcuni tratti distintivi. Innanzitutto il protagonista. Jimmy McGill (qui ancora non utilizza il suo nome "d'arte") è un ex truffatore, che per rispetto ed ammirazione verso il fratello maggiore (famoso e stimato avvocato), decide di chiudere con la criminalità e intraprendere lo stesso mestiere. Prende quindi una laurea on-line e cerca in tutti i modi di darsi da fare per riuscire ad ottenere successo. Il suo obiettivo è ottenere l'approvazione del fratello (per il quale ha una sorta di devozione) e riuscire finalmente a fare qualcosa di utile nella vita. Il destino però saprà essere beffardo e gli metterà i bastoni tra le ruote in tutti i modi.

Incipit e Flashforward

Jimmy McGill è insomma un personaggio profondamente diverso da Walter White. Il secondo prendeva una scelta già dalle prime puntate (diventare un criminale per far tanti soldi e lasciarli alla famiglia) e "a modo suo" la portava avanti. Jimmy è invece una persona che cerca stenuamente di scrollarsi di dosso il passato, di comportarsi nel modo giusto e compiere le scelte giuste, di mostrare che la sua parlantina e il suo modo di catturare l'attenzione (affinate grazie alla truffe giovanili) possono tornargli utili per fare qualcosa di buono. Quale mestiere migliore dell'avvocato? E' una professione perfetta, tutto quello che ci vuole è farsi notare, crearsi un seguito, prendere una direzione precisa... Più facile a dirsi che a farsi. Con un cognome così ingombrante e l'ostracismo dei colleghi riuscire a far soldi mantenendo una morale sarà un'impresa. Il suo passato spesso tornerà a tormentarlo e a "tentarlo".


"This isn’t a show about a good guy breaking bad, it’s a show about a bad world breaking a good guy"

A differenza di Breaking Bad qui siamo inoltre, anche a causa del suo protagonista, più dalle parti della commedia "amara" che del dramma. Il telefilm però riesce incredibilmente a far sorridere e allo stesso tempo a farci entrare nella testa del suo protagonista, non disdegnando puntate più crude e più sullo stile di Breaking Bad. E qui entra in gioco Mike Ehrmantraut.
Mike così come Jimmy è stato segnato da un passato complicato ma a differenza del secondo ha un carattere agli antipodi. Freddo, taciturno, calcolatore, non ha paura di sporcarsi le mani ma ha un senso della moralità tutto suo che non lo fa scivolare del tutto nell'abisso. E' deciso a fare quello che deve fare e farlo bene, senza ripensamenti, ogni lavoro (qualsiasi esso sia) deve essere fatto accuratamente, in silenzio, non lasciando nulla al caso.

"Non ho detto che sei una persona cattiva, ho detto che sei un criminale. Ho conosciuto criminali buoni, poliziotti cattivi, preti cattivi, ladri terribili. Che tu sia o no dalla parte della legge, se prendi un impegno lo devi mantenere. Hai preso qualcosa che non era tuo e l'hai venduto per ottenere profitto, adesso sei un criminale. Se buono o cattivo, sta a te deciderlo".


Jimmy e Mike finiranno per incontrarsi e scontrarsi spesso in questa prima stagione di Better Call Saul, pur mantenendo ognuno una propria strada e un proprio arco narrativo. Gran parte della riuscita di una serie come questa si deve proprio a Jonathan Banks e Bob Odenkirk, davvero magistrali nel regalarci due personaggi diversissimi ma a loro modo simili, il primo col suo ghigno perenne e il suo mutismo e il secondo con il suo passare da momenti di massima esaltazione ad altri di sfiducia e impotenza nei confronti di un mondo (lavorativo e non) che lo abbandona e lo tradisce.


Siamo ai livelli di Breaking Bad insomma? Probabilmente no, difficile dirlo, la natura da spin-off spesso viene a galla (citazioni a pioggia, divertentissima quella che ha come tema Kevin Costner) ma allo stesso tempo si potrebbe anche dire che la serie potrebbe funzionare anche considerandola come una cosa a se stante. Forse chi non ha seguito e apprezzato Breaking Bad difficilmente riuscirà ad appassionarsi alle vicende allo stesso modo di quelli che lo hanno fatto, è fuori di dubbio però che la serie sia costruita bene e che riesca a regalarci un personaggio particolare e sfaccettato. Il taglio maggiormente ironico si scontra a volte con delle puntate di tono completamente diverso e che per forza di cose rimandano alla serie principale.
Questa natura "ambigua" a tratti si sente ma in generale ancora una volta Gilligan (sarebbe più giusto però parlare in questo caso di Peter Gould) ha fatto centro.

PRO

- Jimmy e Mike sono due personaggi ottimamente caratterizzati e con i quali è facile empatizzare
- Dialoghi eccellenti e situazioni brillanti come la serie "madre"
- Taglio ironico che però spesso scivola nel drammatico con grande naturalezza

CONTRO

- A tratti si sente che la serie è debitrice nei confronti di Breaking Bad
- Qualche forzatura nelle scelte del protagonista
- 10 puntate finiscono presto

Voto 8+

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