domenica 30 ottobre 2016

Serie A 11> Juventus vs Napoli 2-1 – Il Pipita prende al Napoli tre punti per il mantenimento

Sul calendario, all'undicesima giornata, è segnata Juventus-Napoli e noi tutti sappiamo cosa significa, soprattutto per coloro che si son creati un derby più finto della Padania. Quest'anno però c'era un motivo in più per caricare l'attesa e rispondeva al nome di Gonzalo Gerardo Higuain alias il traditore dei traditori, uno di quelli che mai ci son visti in uno sport di principi come il calcio. Poi magari gli stessi avrebbero preferito Ibra per sostituirlo ma questi sono altri discorsi. Il mercenario andato via per mezzo milione in meno di quanto offerto da Aurelio vacanze-di-natale De Laurentiis (con due i), Mr. faccio-film, la vera causa dell'addio il Napoli del Pipita per sua ammissione.

Eppure Sarri l'ha confermato anche ieri sera: "abbiamo scelto di puntare sui giovani, ci vuole pazienza". Non potevi aspettare una decina d'anni? Che ti costava?
In occasione della vigilia, già carica di per se, da Napoli arrivano interventi atti a stemperare gli animi e a ristabilire la Sportività. Alvino, quello cacciato a calci da Sky perché augurava la "morte rapida" ai tifosi di un colore diverso dal suo, si confessa prima antijuventino che tifoso del Napoli. Fatto che lo qualifica, oltre che come uomo, anche come tifoso della propria squadra. Per lui "è un valore" essere più un antitifoso che un tifoso. Io mai mi sognerei di mettere in secondo piano l'AMORE per la mia squadra per l'ODIO verso un altra. "Oooh nooo" ma forse io non sono un tifoso grande come lui. Di certo di "valori" dello sport lui ne sa più di noi. 

Ma è pur sempre un giornalista fazioso quello che contano sono le posizioni ufficiali, il sano vivere lo sport ce lo sintetizza il primo cittadino partenopeo, Giggino Why-Not De Magistris (con una sola i) con un bel: "Higuain non potrà mai passeggiare a Napoli, lui è come Renzi, gli servirà il metal detector". Azz! Neppure l'Isis ci aveva pensato: Renzi e Higuain sullo stesso lungo mare inseguiti da una folla inferocita con torce e forconi, capeggiata dal sindaco con fascia e gonfalone. Questa si che è sana politica e sano sport, poi si lamentano e definiscono razzista il chiudere le curve ai tifosi ospiti. Per legge ogni anno Renzi dovrebbe stabilire il cambio dei sanitari degli impianti sportivi, a quel punto la mano d'opera gratuita non mancherebbe allo Stadium. 

Ma passiamo a cose meno importati e più frivole come una partita di calcio, lo so che interessa poco, con tutte le guerre di territorio e campanile che ci sono in Italia, ma a quanto pare dopo le chiacchiere pare si debba pur giocarla sta benedetta partita... che palle! 

Le due squadre arrivano da un altro paio di settimane piene (tra coppa e infrasettimanale) e si preparano per un altro martedì/mercoledì di Champions. Allegri è chiaro sin da subito: mini turnover perché bisogna dare precedenza alla qualificazione in Europa. In campo scendono allora Lich per Alves e Il Profeta per il Principino… eh, ragazzi li dobbiamo sopportare! Gli uomini sono quelli e ad ogni giro c'è un infortunio e un problema (ieri Chiellini). 

Senza Dybala ad esempio i due 9 lì davanti non trovano il modo di essere serviti al meglio. Spesso la squadra e larga e si predilige il lancio lungo per cercarli. Ma qualcuno vorrebbe che il gioco arrivasse "in tempo di guerra quando non è arrivato neppure in tempo di pace". Così nel primo tempo qualcuno si annoia. Forse sarebbe dovuto andare al circo visto che si trattava della classica partita equilibrata tra due squadre di alta classifica. Una di quelle che si sblocca per caso, come accaduto all'88 di un anno fa. A farlo è Bonucci, approfittando di uno svarione del ribattezzato ngulammammeta. Abbiamo dovuto aspettare il 50º del secondo tempo, che è pur sempre prima di quando Zaza la sblocco lo scorso anno, il difensore del Napoli nel tentativo di spazzarla in avanti la svirgola all'indietro, assist d'oro per Bonny che da quella posizione non sbaglia. Dopo la sciacquata di bocca parte la dedica alla famiglia. Quella L e quella M che significano sia Lorenzo e Matteo che Leonardo e Martina. 

Il gol apre la partita, fino ad allora condotta sotto i canoni della tecnicità più radicale. Così neppure il tempo di esultare che su un loro cross Lichtsteiner ritarda il rientro e lascia a Callejón la possibilità di rimanere a tu per tu con Buffon e pareggiare i conti.

Tutto da rifare ma alla fine Higuain ce l'abbiamo noi e non loro e grazie a (forse) l'unica occasione d'oro avuta da parte sua, una di quelle che non può sbagliare, lo Stadium esplode nel tripudio. Forse nella partita più emotivamente sentita per lui, dopo un periodo in cui, per qualcuno, lo dovevamo buttare è lui ha decidere tutto, come una sentenza implacabile.

Come un ex che ti chiede il mantenimento dopo il divorzio, Higuain pretende i suoi tre punti dal Napoli per mantenere la testa della classifica sulla Roma e ricacciare loro a -7. Tu quocue manda i fegati al Cardarelli e lo fa sul campo. Non esulta dopo che ad inizio partita era persino andato ad abbracciare Sarri. Questo grandissimo mascalzone è proprio uno senza rispetto, altro che De Magistris o Alvino, questo risponde sul campo. Mentre noi i nostri ex li applaudiamo se sono stati importanti per noi (vedi Giaccherini ieri o Quagliarella mercoledì).

parole profetiche
Ma io l'avevo detto con l'Atalanta, attenti ai vostri ex, perché quando vi incontrano vi fanno male. Quando imparerete a tacere e farete parlare il campo e non i "metal detector" potrete solo che migliorare. Chi augura il male degli altri il suo lo trova dietro al porta. Non vi resta che raccogliere le briciole, giocando su minuto della sua marcatura e sul suo significato nella smorfia, per fare battutine sui social. Magari per scoprire poi che il minuto era il 70' e non il 71. L'uomo di merda diventa "il palazzo", sul vostro volto spunterà una vera smorfia complottista. Vi sentirete come Don Chisciotte contro i mulini a vento. Il sesto mulino a vento consecutivo allo Stadium, dove non avete sinora neppure pareggiato.

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