sabato 4 febbraio 2017

Santa Clarita Diet - Prima Stagione [Serie Tv 2017]




Un'altro telefilm sugli zombie? Non proprio: la nuova serie Netflix con Drew Barrymore e Timothy Olyphant e' piu' uno strano ibrido tra Dexter e Aiutami Hope. Si, perche' qui si mescolano splatter e omicidi a stilemi tipici della sit com americana. 
Santa Clarita Diet nei suoi 10 episodi (dalla durata piuttosto ristretta: 30 minuti circa)  offre un piatto piuttosto ben cucinato anche se non privo di qualche difetto.


Sheila e Joel Hammond sono due comuni agenti immobiliari, sposati da 20 anni, con una figlia adolescente e con una vita ordinaria. Un bel giorno (o meglio un giorno pessimo) Sheila comincia all'improvviso a vomitare, ma tanto pero'. Non il vomito da "forse non dovevo esagerare con la pizza coi peperoni" ma un qualcosa di molto molto piu' "massiccio" e... mortale. E in effetti, dopo aver vomitato anche l'anima, la mogliettina schiatta. Joel pero' non ha nemmeno il tempo di disperarsi che all'improvviso Sheila torna in vita, o meglio non lo fa, ma in qualche modo comunque dopo qualche secondo "torna": e' insomma uno zombie, uno zombie molto "particolare". A dispetto dei non morti classici, Sheila e' (forse) sempre la stessa di prima: "mangia, prega e ama", ma soprattutto mangia...le persone.

"Salve...hem...stavamo...consumando del sanguinaccio nel deserto"

Il tratto distintivo della serie e' quello di partire da uno spunto molto particolare ed usarlo per raccontarci la storia di una famiglia che si ritrova a "cambiare", a rivedere le proprie priorita', a "rischiare" trasformandosi da ordinaria in totalmente folle a causa di un evento scatenante. Sheila sembra quasi piu' "viva" da morta: non dorme praticamente mai, ha sempre appetito, e' instancabile e desiderosa di scoprire cose nuove e fare cose nuove. Suo marito e sua figlia dovranno quindi ritrovarsi ad assencondarla e ad evitare che si metta nei guai (ed e' qui che la serie assume i tratti di una classica sit com ad equivoci), cercando di farla sentire piu' normale possibile mentre cercano una (soluzione). La "soluzione" appunto, da qui invece parte il filone piu' "dexteriano" della serie. Come fare per "procacciarle" (si, è un termine associabile più ad un animale che a una persona) del cibo   senza essere scoperti e senza diventare dei serial killer fatti e finiti? Ammazzare solo la feccia della societa'. Facile a dirsi ma difficile a farsi: trasformarsi in killer (seppur a fin di bene) mentre si deve badare al proprio lavoro e ai vicini impiccioni non e' certo semplice. Servira' molto coraggio, uno stomaco forte e molta molta fortuna.


Chi hai detto di essere? Quello del telefilm Castle? Mai visto, come si fa a fare una serie su dei castelli?

Più di una volta marito e figlia si troveranno a riflettere su dove tutto ciò li porterà (non troppo, è comunque una commedia) e su quanto la donna che hanno accanto sia ancora la stessa di prima, su quanto sia ancora capace di avere dei sentimenti o sia invece spinta dal mero bisogno di mangiare. E se non fosse la sola? 
La serie offre insomma più di uno spunto interessante, magari non troppo approfondito e a volte lasciato un po' per strada e si sente in effetti questo desiderio di voler essere una commedia irriverente e esagerata senza però dover rinunciare a qualche "pausa" dedicata ai sentimenti e alle ripercussioni familiari di certi eventi (ecco perchè pur con tutto quel sangue e quel politically scorrect a tratti sembra di assistere ad una serie più simile ad "Aiutami Hope" e che ad "Ash vs Evil Dead").


Quando si dice "mangiarsi il fegato dalla rabbia"

Drew Barrymore (anche produttrice della serie, così come Olyphant) sembra perfettamente "tagliata" per il ruolo, sempre a suo agio in commedie nelle quali gli accadono fatti strani o e' lei stessa quella "strana", e' difficile insomma risultare simpatici mentre si addenta la gamba di un uomo appena morto ma lei ci riesce bene. Tymothy Olyphant le sta dietro, proprio come il personaggio del telefilm, assecondandola. E' proprio dalla loro interazione che nascono gli spunti piu' assurdi e divertenti, laddove invece forse da altre parti (la figlia adolescente) nascono le cose meno riuscite: normale cercare un approfondimento ma spesso questo finisce per spostare la serie su binari piu' "canonici" e meno esilaranti, rendendo il tutto meno divertente di quanto potrebbe.

Santa Clarita Diet e' insomma un pranzetto sfizioso, da consumarsi preferibilmente a stomaco vuoto e in due o tre portate. No, non rischierete l'indigestione o la zombificazione.

PRO

- Divertente, politically scorrect e piena di umorismo nero
- Ottima per il binge watching
- I due attori protagonisti se la cavano decisamente bene

CONTRO

- A tratti si potrebbe osare di più
- Non tutti i personaggi funzionano
- Troppa "carne al fuoco" e poco tempo per cucinarla

Voto 7,5

Nessun commento: