domenica 28 maggio 2017

Serie A 38> Bologna vs Juventus 1-2 – Non svegliate il Kean che dorme


"91 Punti, teste di cazzo"... La citazione ormai è vecchia e consolidata - tanto che la riproponiamo per il secondo anno consecutivo, ripetendo persino il tabellino delle vittorie, dei pareggi e delle sconfitte stagionali (29-4-5) della scorsa stagione - ma la firma stavolta è di un volto che guarda avanti, oltre i tabelloni che scavalca nella foto e oltre il presente. Il volto di un ragazzino di diciassette anni che porta il nome esotico di Moise Kean, ma che a dispetto delle proprie fattezze d'origine appartiene ad un ragazzo italianissimo. Primo 2000 a segnare nei cinque maggiori campionati europei regala alla Juve l'ultima vittoria di questo campionato. All'ultimo minuto utile di orologio. Simbolo e stimolo per chi vuol guardare e programmare il futuro.

Come nell'ultimo giorno di scuola prima degli esami di maturità, quando gli animi sono eccitati e le teste altrove, la Juve andava a Bologna fresca del terzo Double consecutivo, ma con il pensiero spostato di una settimana avanti nel tempo. Il primo tempo scorre così a metà tra un allenamento e una amichevole estiva. Si fatica a ricordare qualche episodio degno di nota, l'impressione è quella di vedere una squadra che non intende premere sull'acceleratore e che non vuol rischiare di farsi male. Come spesso accade invece chi ci sta di fronte, se ad esempio si chiama Bologna, non è molto propensa ad evitare entrate sconsiderate. Per fortuna Dybala e Marchisio rimediano solo un paio di colpi che oltre all'apprensione non lasciano strascichi. In particolare Mbaye punta a prendersi i riflettori (ancora spenti dato che si era di pomeriggio) usando l'irruenza. Fallirà miseramente. Di lui ci ricorderemo solo lo screzio con Lichtsteiner che porta al corredo di fischi (faziosi) dello stadio verso lo svizzero... ma dopo due giorni neppure più quello.

Un pomeriggio sonnacchioso dunque se non fosse che ad un certo punto Taider tenta il colpaccio con un tiro della Domenica che finisce in porta e batte l'esordiente Audero, messo lì da Allegri come un regalo e celebrazione per l'ultima di campionato. 1-0. La Juve, che fino ad allora era stata benissimamente disposta a finire quella gara sullo 0-0 senza spargimenti di sangue, si sente come colpita nell'orgoglio e accantona per un attimo il pensiero della finale di Champions. Il vantaggio del Bologna, trovato con l'unico vero tiro in porta, si trasforma nell'assedio dei bianconeri, in maglia bianco-zebrata.

Il pareggio arriva dodici minuti dopo con Dybala, e Pardo, che a questo punto del campionato ha lasciato stare ogni velleità di fingersi imparziale, è talmente "dispiaciuto" da iniziare a zoppicare in telecronaca. Guarda e riguarda l'azione segnalando una posizione di fuorigioco ("forse due") che come un miraggio vede solo lui e che dallo studio sbugiardano presto. Forse colpito nell'orgoglio per aver, soltando un minuto prima, ricordato che la Joya non segnava fuori casa da tempo. 

Francamente dopo l'1-0 ho pensato che sarebbe finita col la Juve che pareggiava e poi tutti a casa. Il pronostico l'avevo anche azzeccato, se non fosse che ormai a quel punto l'allenamento si è trasformato un una amichevole estiva. Più volte la Juve ha cercato il vantaggio scontrandosi anche col solito portiere che si esalta con le grandi, ma che nulla ha potuto contro la mossa di Allegri. Una mossa attesa 78 minuti e che dà i suoi frutti nell'ultimo arrembaggio.

Certo che quest'anno il dall'Ara sembra la casa delle bambole. Dopo Barbie-gol regala gli onori della ribalta, e il primo gol nel campionato italiano anche, a Ke(a)n. Adesso fateli voi i paragoni del caso tra i due, ma usateli tutti i numeri e i valori in gioco, perchè io a questo punto non ne ho voglia. Se permettete ho (e abbiamo) ben altro a cui pensare in questa interminabile settimana che ci resta.

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