domenica 6 maggio 2018

Serie A 36> Juventus vs Bologna 3-1 - Sorci Verdi e Costa sicura

Per citare Sandro Scarpa: "Dopo Madrid la squadra ha spento tutto: testa, gambe, luci, motore, solo nervi. E Douglas Costa se l'è caricata sulle spalle come uno zainetto e ha scalato da solo l'Everest", non è dunque un caso che questa partita mi abbia ricordato molto da vicino proprio quello Juve-Samp, arrivato subito dopo la delusione del Bernabeu. Alla vigilia di quella partita dissi che sarebbe stata la partita più importante della stagione, perché sarebbe stata la partita in cui avremmo capito come quella eliminazione avrebbe influito sulla squadra. Eccettuato per il vantaggio del Bologna, quella partita la vincemmo in maniera simile: Spenti, stanchi ma con un asso nella manica, Douglas Costa. Di fatto fu da quella partita che capimmo che avremmo avuto bisogno di giocatori come Douglas Costa.

Se questa squadra riuscirà a centrare il settimo scudetto consecutivo lo deve (anche) a lui. Una luce nel buio che sta conducendo questa squadra verso l'obbiettivo. L'unico che sembra ancora averne, anzi, l'unico capace di trascinare da solo questa compagine che non vede ormai l'ora di andare in vacanza. In occasione di Juve-Samp lo definii "la corrente che ha polarizzato l'attacco", stessa cosa è stata ieri. Il suo ingresso spacca la partita e non lascia scampo alle speranze del Bologna come non aveva lasciato scampo a quelle della Samp. Entrambe volenterose, anche se non all'altezza, le due squadre stavano per approfittare del "momento Juve" prima di aver dovuto fare i conti col brasiliano.

Addirittura il Bologna, anche nella sua pochezza, era riuscito a portarsi in vantaggio, a dimostrazione del fatto che questa Juve deve aver paura di tutti, proprio perché ha troppa paura di se stessa. Nulla è scontato e l'abbiamo visto nell'ultimo mese. Paradossalmente questa Juve ha già 91 punti, lo stesso punteggio con cui ha chiuso lo scorso anno ma con due partite in meno, eppure se fosse stata la solita Juve (quella conosciuta in questi sette anni) si sarebbe già laureata campione d'italia con qualche punto in più. Invece sembra quasi si diverta a restare in apnea. Sarà forse l'ultimo brivido che vuole (e vuol farci) provare. 

Per riuscire a gioire, dopo sette anni di successi, e sentirsi viva, sembra diventata appassionata di sport estremi: quelli che ti portano ad un passo dalla morte per darti una botta di adrenalina. Non so quanto la cosa sia voluta, anche inconsciamente, da parte della squadra, di sicuro se dovessimo portare a casa lo scudo sarà così per noi tifosi. Quelli che... "basta scudetti, vogliamo la Champions" ora pretendono questo scudetto più di una Champions, una volta che si son accorti che davvero poteva sfuggirci di mano. Se vi dico che volevo giocarmi il primo gol del Bologna non ci credete, ma è stata questa la sensazione espressa con gli amici alla vigilia di questa partita.

Esemplare è stato l'errore di Buffon, con un 10% di compartecipazione di Rugani, non tanto per il rigore causato ma per il fatto di non essersi allargato sulla fascia, una volta rimasto solo. Come ho detto dopo il Napoli, infatti, comunque vada questa squadra ha bisogno di un rimpasto e col passare delle settimane pare stia diventando una scelta anche obbligata, visto che Buffon smette, Licht ha detto di voler andare via, stessi malumori per Khedira e tenuto conto dei già conosciuti addii di Asa, con opzione Mandzukic. Insomma, volente o nolente dovremo cambiare molto "per non morire", direbbe la Mannoia. Le stesse voci sull'allenatore, per quanto io odi il calcio mercato e le sue chiacchiere, non sono da sottovalutare.

Buffon e Allegri, su tutti, è giusto ci lascino, non perché io voglio che sia così o perché non dobbiamo volerlo senza provare la giusta malinconia, ma perché non devono rimanere capri espiatori in mano ad alcune frange del nostro tifo. Non lo merita Allegri dopo tutto quello che ci ha fatto vincere ma soprattutto non lo merita il capitano. L'appello è quello di non trasformare l'ultimo anno di Buffon nell'anno in cui lo si contesta, anche perché non è il solo ad aver fatto errori in questo finale di stagione e perché della sua assenza ce ne accorgeremo di più il prossimo anno. Sentite a me, per qualche anno lo rimpiangeremo amaramente, qualsiasi sia il suo sostituto, oltre per le sue prestazioni anche per la costanza della sua garanzia.

Ora tre partite che sembreranno un campionato intero per noi tifosi. Una finale di Coppa Italia che viste le premesse sarà una sofferenza inenarrabile, sperando di poter godere dopo esserci fustigati in questo masochistico gioco.

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