mercoledì 13 marzo 2019

UCL1819 1/8 R> #JuventusAtleticoMadrid 3-0 - Un Martedì Da Leoni


La tempesta perfetta, la vendetta servita fredda su un dischetto da rigore. La serata della fratellanza e della comunanza bianconera, in cui la Juve fa la Juve (ai massimi livelli) e i suoi tifosi fanno i tifosi, inneggiando la squadra e la maglia per novanta minuti. Juve-Atletico è la serata che non ti aspetti o meglio la reazione che ti... aspetti, perchè la Juve non poteva essere quella vista all'andata. Perché non potevamo uscire da questa coppa senza aver lottato fino alla fine.



Alzi la mano chi ci aveva creduto, ma solo chi ci aveva creduto davvero e non solo perchè lo scorso anno l'avevamo sfiorata. Io personalmente amo quando la Juve mi smentisce in questo modo. Pur smarcandomi dai "#cacciateallegri" e dai "#stagionefallimentare" pensavo sarebbe stata davvero difficile questa rimonta, per le caratteristiche dei cholconeros e per la condizione attuale dei nostri. Invece Ronaldo ha suonato la sveglia per la Juve e i "materassai" sono tornati a letto... assieme ai gufi che già avevano festeggiato la "loro" qualificazione con la sciarpa degli altri. Assieme al Cholo, eletto a idolo dell'antipopolo e ripagato con la stessa moneta da un tizio che come vede Atletico gliene fa tre in una sola sera.

Ma per quanto pessimisti si poteva essere su questo ritorno, quello in cui tutti noi tifosi speravamo era una prestazione d'orgoglio, qualsiasi fosse stato il risultato finale, per riscattarci dalla sciagurata sera di Madrid. La partita di ieri è stata molto di più. Un inferno per coloro che vedevano nella nostra condizione fisica la spada di Damocle sulla nostra stagione, che assistevano alla spaccatura tra tifosi (curvaioli) e dirigenza con i pop corn in mano. "Ronaldo è vecchio, è un bidone, è ormai da buttare", invece proprio come una vecchia pubblicità trasmessa sule tv locali degli anni ottanta, su di una ditta di rigenerazione materassi (ora ci vuole) i "cholconeros" erano quello che gli serviva per rigenerarsi dopo il paio (e sottolineo paio) di partite giocate in penombra. La panchina rigenerante contro l'Udinese ce l'ha ridato spietato, motivato e motivatore.

Da ieri tutti lo chiamano il Re (CRe7) perchè non solo si porta a casa il pallone coi tre gol che ribaltano il "materasso", come si fa col passaggio dalla stagione invernale a quella primaverile/estiva, ma sin dagli spogliatoi, al riscaldamento e fino all'ultimo attimo di gara, Cristiano è stato li a motivare, spronare, incitare ogni singolo giocatore (come le telecamere dimostrano sotto i tunnel d'entrata in campo). E mentre il rinato tifo dello Stadium chiede i proverbiali "undici leoni", il Re Leone segna esulta e chiede al tifo stesso di aumentare i decibel. Uno per tutti tutti per uno. Squadra, tifosi e allenatore uniti come i tre moschettieri in un obbiettivo comune, senza personali orgogli o protagonismi.

"Vamos", dice il re ai suoi guerrieri e i suoi guerrieri non lo deludono. Perchè se è pur vero che Ronaldo trascina, anche tutta la squadra gli va dietro. Con rabbia e caparbia determinazione attacca dal primo minuto. Anche il prudente Allegri, vate della halma non si fa scrupoli a schierare una formazione offensiva e cazzuta. Spinazzola non fa rimpiangere la squalifica di Sandro, anzi sembra essere addirittura l'alternativa migliore all'Alex Sandro degli ultimi tempi. Anche lui ha pazientato e si è "aggrappato ai cancelli" quando avrebbero voluto mandarlo al Bologna per farlo giocare di più. E' dunque anche la sera di Spinazzola, come è la sera di Bernardeschi, che fa il vice Ronaldo, pennellandogli sulla testa il cross del vantaggio, procurandosi il rigore che completa la remuntada e andando persino vicino ad emularlo con quella rovesciata che sa di celebrazione più che di tentativo fallito.

Ma ci sarebbe da citare anche Emre Can, che prende in mano il centro campo, nella sua prestazione migliore della stagione, e anche Dybala e Kean, per quel po' che han giocato sono parsi trascinati dall'inerzia positiva che infondeva la squadra. In particolare Moise con quell'esultanza che ci strozza in gola quando va vicinissimo al gol del 3-0

Nella sera di San Massimiliano (come da calendario) la gol-line gioca a supporto del livornese, ancora memore di Muntari, e ci fa esultare in differita. Nemmeno Caressa e Bergomi si erano accorti che si trattava del gol del raddoppio, scambiandolo per un fallo in attacco. La gioia più insperata, come arrivata da un deus ex machina. Era vero, era gol e non ce ne eravamo accorti dalla nostra prospettiva.
A quel punto il sogno è vicino soltanto un altro gol e ti rendi conto che se prima avevi aspettato questa partita con la tensione bassa di chi non aveva nulla da perdere e semmai tutto da dimostrare, ora ti accorgi che la tensione è ormai alle stelle e che davvero è la serata in cui sarebbe bastato un contropiede o un calcio piazzato dell'atletico per buttare giù il castello del Re. Ma il Re, così come sa come si ferma una rimonta (e ne sappiamo qualcosa, ahi noi!) sa anche come si realizza. Bernardeschi mette sul piatto e Ronaldo ci serve la qualificazione. Stavolta il 3-0 lo manteniamo fino alla fine, senza bisogno di sperare nei tempi supplementari per rimanere in vita.

Una serata talmente memorabile che persino il Napoli, dal suo account twitter ufficiale, ci fa i complimenti, assieme a Pistocchi e a Varriale (tutto vero), naturalmente tra le proteste dei loro seguaci, che si sentono traditi e non sanno più dove sbattere la testa. "Ma come, abbiamo ordinato la pizza, preparato i fuochi d'artificio ed ora siamo costretti a spendere altri soldi alla bancarella per una nuova sciarpa da esporre ai quarti? Ed ora anche voi vi ci mettete? Guardate che forse il rigore non c'era, forse Ronaldo andrebbe squalificato per quel gesto, anche se fatto in risposta al Cholo che invece non è stato squalificato affatto...". Anche questo ci fa godere.

Ma allora lo vedete che se vogliamo possiamo essere devastanti? Che se i calciatori credono nelle proprie potenzialità e le sfruttano, se Allegri inizia a predicare meno calma e a proporre un gioco più propositivo e convinto, se noi tifosi impariamo ad essere meno catastrofisti, meno sazi di vittorie e di record, se diamo meno ascolto alle sirene dei consiglieri fraudolenti dell'antipopolo che vogliono confonderci e dividerci e se tifiamo senza orgogli di curva e beghe da casta, possiamo davvero fare bene quest'anno... e mi fermo a bene per non dire altro.

Nessun commento: