È la storia della mosca bianca. La migliore prestazione stagionale, la rinuncia a rintanarsi in difesa dopo il vantaggio, la forza di non demoralizzarsi dopo lo sfortunato pareggio e un tifo finalmente degno di una partita della Juventus. La domanda allora nasce spontanea, come la strofa più fraintesa di Samuele Bersani, Potete ma non volete o volete ma non potete? Insomma Bersani spesso si rammaricava del fatto che in molti sbagliassero la sua frase, capovolgendone il senso. Voi invece siete capaci di offrirci queste serate ma non volete o siete comunque scarsi e stasera eravate solo ispirati? Vorremmo capirlo giusto per regolarci di conseguenza.
Perché alla base ci sono i soliti problemi, stavolta ben nascosti da prestazione e risultato. Facciamo quattro gol ma ce ne mangiamo come minimo altri quattro (senza contare i due legni) e persino in una gara come questa siamo stati capaci di beccarcene due, uno più da polli dell'altro. Palo Dybala (come dovrebbe essere chiamato dopo il terzo palo in tre partite) è sia bravo che giocatore d'azzardo... con la sorte. Bravo sul vantaggio meritato, sfortunato quando coglie il palo e fortunato quando spedisce fuori il rigore ma l'entrata in anticipo in area di un giocatore russo gli regala una seconda opportunità. Impreciso quando comunque ci prova ma non trova il terzo gol. Dopo il gol esulta citando Platini, quando si sdraia a terra, anche se quella non era un'esultanza ma una protesta silenziosa.
Ad ogni modo lui e Chiesa, anche quando non segnano, sono comunque quelli che ci mettono più impegno, anche nelle serate più disastrose per la squadra. Federico si procura il rigore, segna il 3-1, corre come una fuoriserie e fa mangiare la polvere agli avversari coi suoi sorpassi, ma anche lui potrebbe fare più gol di quelli che fa.
Sarà stato il ritiro oppure no, ma stasera l'impegno si è visto anche negli altri e addirittura Morata ha ritrovato il gol, tra un fuorigioco e un altro. Cosa che non si è vista contro le altre piccole squadre. Lo Zenit non era all'altezza? Non scordatevi l'Empoli e Lo Spezia... e ci metto anche il Sassuolo, che con qualsiasi altra squadra quella partita l'avrebbe persa. Troppo diversa è la squadra che abbiamo visto stasera per non considerarla eccezione. Aspettiamo dunque che l'eccezione diventi la regola prima di poter parlare di vittoria scaccia crisi
Anche perché è in campionato che i nostri guai rimangono tutti. È lì che la crisi è più nera, non certo in Champions dove abbiamo sempre vinto e avevamo già un piede agli ottavi. Finora la famigerata musichetta è stata per noi un'isola felice, un luogo dove rifugiarci dagli oscuri weekend di campionato. Quanto meno però ci andiamo a prendere un po' di soldi con la qualificazione europea, che di questi tempi sono come acqua nel deserto
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