venerdì 11 marzo 2022

The Batman - il rinnovamento dell'uomo pipistrello


Negli ultimi anni DC e Warner di tiri fuori dal bersaglio ne hanno fatti un po' troppi. Sempre indecisi sulla strada da percorrere, non sapendo bene in che direzione far andare i suoi personaggi. Per un po' hanno provato a rendere troppo seriosi e dark personaggi che in quel momento erano percepiti in maniera diversa (si, proprio Superman) poi si sono impelagati in un una battaglia con la Marvel sul suo stesso campo (il primo Wonder Woman ad esempio) che non poteva che essere perdente: non solo come mezzi impiegati (per forza di cose inferiori, ma di quelli chi se ne frega se di succo ce n'è) ma anche come filosofia. E beh, li non potevano che incartarsi. Perché i film Marvel sono i film Marvel, nel bene e nel male. Pure cercare uno strano ibrido che strizza l'occhio un po' a tutti (Justice League) se di per sé non è un'idea malvagia (nelle intenzioni e nel risultato) non fu esattamente una scelta impressa nella memoria di tutti. Come fare allora? Andare sul sicuro, ritornare alle proprie origini, partire da ciò che alcuni personaggi sono e su quella base operare un "rinnovamento"

Fu così che arrivò il Joker di Todd Phillips e Joaquin Phoenix. Così diverso all'apparenza dal nemico giurato del pipistrellone, in un film così agli antipodi dai classici cinecomic. Eppure...sempre e comunque il Joker. Nella sua essenza. Perché? Perché per alcuni personaggi non ci interessa quante scazzottate fanno, voli impossibili compiono, raggi mortali lancino, ci interessa soprattutto la loro storia, magari riveduta e corretta, plasmata per i tempi moderni. E' lo stesso motivo per i cui i Batman di Nolan funzionavano così tanto. Erano storie che ci raccontavano il dramma di un uomo, il suo desiderio di vendetta, il suo bisogno di giustizia, la sua redenzione e la consapevolezza. Il costume veniva solo dopo. Poteva essere la storia di qualsiasi altro personaggio, un film noir e potente, con una sua filosofia, ma che alla fine era comunque un film su Batman.




The Batman, uscito al cinema in questi giorni dimostra di aver capito alla perfezione quella lezione. Il cavaliere oscuro ha delle caratteristiche ben specifiche, alcune più evidenziate nel corso degli anni, altre ingiustamente snobbate. Il fatto ad esempio che Batman è "il più grande detective" del mondo. Perché non sottolineare quell'aspetto (che ad esempio nei videogames di Rocksteady era una caratteristica importantissima) allora? Ecco quindi che Matt Reeves riscopre quel lato del supereroe e spinge sull'acceleratore, uno spunto che si rivela ottimo per sfornare un film che abbia a che fare col genere noir e poliziesco. Messi da parte inutili e superflui ulteriori spiegoni da origin story (la storia la conosciamo tutti, non serviva mostrarcela un'ennesima volta cambiando solo qualche dettaglio) ci troviamo in una Gotham City nella quale Batman giá è un personaggio noto (anche se non da tantissimo), anzi è un collaboratore stretto del detective Gordon, che lo coinvolge nelle sue indagini e una in particolare finirà per trascinarli entrambi sul fondo: l'omicidio del Sindaco di Gotham. Un mistero molto più difficile da dipanare di quanto sembri, intimamente legato alla città, a Bruce Wayne e alla sua famiglia. Un vero e proprio "enigma".




Il Batman di Pattinson ha quindi concettualmente più di qualche punto di contatto con i film di Nolan, oltre che il genere cinematografico di appartenenza. Ma Matt Reeves ci mostra (a differenza del regista inglese) un cavaliere oscuro sempre in primo piano, sempre coinvolto, Bruce è contorno, non si vede quasi mai Pattinson senza maschera, con le sequenze assieme ad Alfred (però è sempre bravo Andy Serkis) un po' sacrificate. Il paragone con Christian Bale è quindi sagacemente scansato. D'altronde il titolo è emblematico:The Batman. Il fulcro è sempre e comunque lui. Questa scelta produce un'altra principale differenza rispetto ai film che lo hanno preceduto: spariscono gli orpelli, le vedute della Batcaverna, tutti i legami con i componenti della Wayne Enterprises, le cene di beneficienza ecc. Non c'è spazio per tutto ciò che non riguardi la storia che si vuole raccontare.
E' un film che mette costantemente in primo piano le indagini, la corruzione nelle forze dell'ordine, il tema della vendetta e le sue conseguenze ("Io sono vendetta" ci dice Batman ma quando si arriva al dunque capisce che ciò di cui il mondo ha bisogno è invece la giustizia), il proprio senso morale. Un vero film noir ma nel vero senso della parola. Dark nell'atteggiamento (zero momenti distensivi o di rilassatezza) ma anche visivamente. Oscuro, oscurissimo, sempre costantemente notturno e in penombra. A tratti faticherete quasi a distinguere alcuni dettagli dell'azione.




Passando agli antagonisti invece Il "colpevole" è noto a chi conosce l'universo in cui si muove il supereroe ma lo spettatore non ne conosce però le motivazioni, il fine ultimo. Ed è lì che sta un po' tutta la costruzione della trama del film. Il villain principale (e non) infatti subisce più di tutti l'effetto di "rinnovamento" apportato da Reeves. Cambiamenti a volte anche piuttosto radicali (no, non nell'aspetto esteriore, anche se alcuni di concentrano spesso solo su quello): Selina Kyle offrirá ad esempio più di qualche colpo di scena sotto questo versante. Forse non tutti i villain funzionano allo stesso modo o risultano riusciti del tutto (Il Pinguino di Colin Farrell è curioso ma poco efficace), anche quando comunque si rivelano cruciali per lo svolgersi delle vicende. Turturro novello Falcone gigioneggia e affascina certamente ma nessuno ha il carisma e la potenza dei migliori villain (il Joker del Cavaliere Oscuro ovviamente ma anche solo un Bane del suo seguito), non che Reeves avesse l'ambizione di renderceli simili al passato comunque: sono criminali fatti e finiti, anche spietati e geniali ma comunque sempre profondamente identificabili, nessuna vera scheggia impazzita e indecifrabile insomma. E comunque nessun vero superpotere o abilità innata che li supporti. Sono insomma villain più "umani".

Dal punto di vista della fotografia, detto della generale oscurità perenne, viene svolto un buon lavoro. La Gotham notturna risulta evocativa e piena di fascino. La stessa cosa si può dire delle musiche e del tema principale, che sottolineano puntualmente i momenti più importanti del film. Giacchino spesso si affida pure a una rivisitazione dell'Ave Maria di Schubert.




The Batman è stato definito da alcuni come il miglior film sull'uomo pipistrello. Non lo è, ma sicuramente è tra i più riusciti. Non ha ad esempio la potenza visionaria de Il Cavaliere Oscuro e neppure il gusto folle che troviamo in alcune scene dei film di Tim Burton. E' un film molto misurato, dal ritmo lento, fatto con stile, senza eccessi. Un film autoriale, quasi sulla scia di Joker e probabilmente è la scelta giusta in questo momento. Un "rinnovamento" necessario.

P.s. come nella migliore tradizione DC/Warner nessuna scena post credits, ma solo un simpatico "indovinello" che sta a voi decifrare

Voto 8+


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