venerdì 16 novembre 2012

7 PSICOPATICI (Seven Psychopaths) - Martin McDonagh

Sette psicopatici in cerca d'autore... O meglio, di uno sceneggiatore (Colin Farrell), un irlandese ubriacone col blocco dello scrittore. Lo stesso Verga, rispondendo alle critiche di chi lo accusava di far parte del movimento verista e scrivere storie inverosimili, diceva che la vita non ha bisogno di essere verosimile perchè è vera, con tutte le sue imprevedibilità essa non è calcolabile. Beh, a dire il vero questo film un po' oltre si spinge, ma lo fa' nell'ambito della stessa sceneggiatura. Lo scrittore infatti scrive la storia nell'attimo stesso in cui la vive e a volte sono gli stessi personaggi che l'anticipano raccontandone la trama futura e scegliendone la sceneggiatura, questo lo rende verista nell'universo parallelo del film stesso. 

Qualcuno ci ha visto una ispirazione tarantiniana, sarà per la sua cruda violenza che sa di satira grottesca: "il sangue è il loro, il vomito è il suo... sta bene" ma 7 Psicopatici non è solo questo, è la parodia di se stesso e in genere dei cliché’ dei film:
- “mani in alto! 
- no! 
- Ma ho un fucile! 
- non mi interessa
- ma non ha alcun senso!
- Peccato!



Che recensisce persino se stesso, rendendo superflue persino le critiche, perchè si critica da solo durante il film stesso… qualche autorevole sito, ad esempio, è caduto nella trappola rimproverandogli il ruolo marginale che in esso hanno le donne, ma il film stesso se lo rimprovera, con una battuta che sa di stilettata a certo film d’azione o di gangster. Un Kill Bill psicopatico dunque, in cui non c’è la minima ombra di vendetta, ma tutto al maschile, pieno zeppo di frasi ad effetto che diventeranno un must nelle citazioni, che ad un occhio meno attento potrà sembrare demenziale ma che non lo è affatto, uno psicopatico conserva infatti una sorta di ragionata lucidità in quello che fa nei confronti di uno schizofrenico.

Un film che contiene altri film, le storie che in esso si raccontano, fantasiose e spassose forse più del film. Richiede una media cultura cinematografica ma per chi come me riuscirà a capire il suo scopo lo apprezzerà davvero tanto, sicuramente destinato alla storia del genere Cult-Pulp. Grande!

Voto 8,5

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