Vincere oggi era paradossalmente più importante che vincere col Napoli, perché bisognava mettere pressione ai partenopei che giocano domani ad Udine, non proprio un campetto, avendo così due risultati su tre per la sfida di venerdì. Missione compiuta, non senza qualche piccolissimo mugugno derivante dalla scarsa concentrazione, soprattutto di alcuni.
Conte per l’occasione aveva chiesto la solita bolgia, il Siena invece aveva giurato di venire a Torino per fare risultato, analizzate le due dichiarazioni diciamo che vince di misura la richiesta di Conte, visto che se anche son rimasti una decina di spazi vuoti stiamo comunque parlando di uno Juve Siena, Il Siena invece è stata quella squadra che sull’1-0 per noi perdeva tempo e giocava come se stesse vincendo lei e solo dopo il 2-0, causa calo di concentrazione della nostra difesa, riesce ad uscire dall’anonimato totale cogliendo un paio di pali. Sullo 0-0 invece il nostro impegno non è stato poi così eccezionale. Su tutti Vucinic è parso ancora una volta giocare col pigiama, lui è Giovinco li davanti sembravano parlare due lingue diverse, mai in sintonia tattica. Non a caso il primo ha lasciato il campo sotto i fischi e il secondo ha salvato la faccia con un gol (per altro un gran gol) che rimanda l’esame del campo. La formica atomica infatti oggi era più che mai sotto osservazione, pressato dal partito dei suoi oppositori che cresce di giorno in giorno. Schiacciato dal nervosismo dopo la rete non esulta, anche le formiche nel loro piccolo si incazzano, come direbbero Gino e Michele, anche se poco ci importa alla fine, perché per conquistare il cuore della tifoseria serve costanza di prestazioni, per cui ti ringraziamo ma non abbassare la guardia perché questo è un mondo crudele. Sul finale poi il sigillo di Pogba, con un gol dei suoi, prima di andare a sfoggiare in televisione i progressi col suo italiano.
In fine non è male riconoscere che un po' di fortuna ci ha aiutato, sul primo gol, quando Lich coglie un il rimpallo sull’uscita del portiere e mima il gesto universale della buona sorte, il che ci ha permesso di sbloccare una situazione che si stava facendo pesante. Una situazione per altro già vista, con noi che snobbiamo l’avversario e lui che si chiuse ottenendo punti. L’importante però, come detto, era portare a casa i tre punti in a tutti costi e tutto sommato analizzata tutta la partita lo si è fatto in maniera accademica, evitando anche squalifiche dei diffidati.
Ora la mano passa a loro, con un interrogativo: giocheremo venerdì o riusciranno a spostarla a sabato, magari ancora per “sole”? No perché siccome ogni volta per loro è sempre un gran casino nelle vigilie, tra la scelta del campo dove giocare (supercoppa) e la solita pressione per ottenere un arbitro a loro più congeniale, stavolta vorrebbero addirittura farci sacrificare un giorno di riposo, perché a loro dire in Champions ci siamo già qualificati. Mercoledì 6 invece dobbiamo comunque affrontare un ottavo di finale e ottenere una qualificazione che deve ancora arrivare. Tutto questo a favore di chi poi? Di una squadra che l’impegno europeo l’ha già vergognosamente snobbato. Ecco perché bisogna ripetersi quest’anno anche contro questi avversari e contro questa mentalità provinciale, persino peggiore di quella della prescrittese.
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