domenica 7 aprile 2013

Serie A, 31> Juventus vs Pescara 2-1–You can leave your win on


Gli scontri testa coda possono nascondere delle insidie impreviste che solo i più smaliziati riescono a scorgere. Per questo alla vigilia, non solo per pretattica, Conte ha chiesto ai sui di non snobbare l’impegno. E’ proprio in queste partite infatti, quelle che non hanno storia, quelle che devi vincere a mani basse, che la beffa nascosta diviene più gustosa. Il precedente c’era ed era targato 2006, parlava di un quarto di finale di andata tra Arsenal e Juventus (l’ultimo) perso 2-0 da noi a Wembley e di un testa-coda alla giornata successiva, col Treviso, finito 0-0 con netta superiorità nostra.
Non si peccava certo di incoscienza nel prevedere un pareggio a reti bianche anche in questa partita, tanto più che col pensiero alla partita di ritorno col Bayern e col tentativo di preservare le forze per la difficile rimonta, le speranze di segnare si spegnevano via via nei guanti di Pelizzoli, un altro in vena di miracoli da Stadium. Il segreto in queste partite sta di sbloccarle per tempo e stanare queste italiche difese arroccate, più non lo fai più la frenesia cresce e il rischio aumenta. Giusto un episodio poteva venirci a soccorso, un rigore solare su Vidal (per altro lanciatissimo a rete) realizzato dal “bello” addormentato a Torino Vucinic, fino ad allora un autentico disastro, che in una sua successiva fiammata ci regala di fatto la vittoria disinnescando in anticipo, con il raddoppio, il gol spettacolare di Cascione da lontanissimo, a segno anche all’andata con il gol del 1-2 momentaneo. Lo sfogo (amichevole) non trattenuto del mister nei confronti del montenegrino la dice tutta, acuita dalla stupita ammonizione presa per lo strip dopo il rigore.
Questa la Juve vista ieri, sempre in bilico tra presunzione e tentativo di gestione di un risultato che alla fine poteva non essere tuo anche sul 2-0. L’eccessiva sicurezza di aver già vinto, dopo aver avuto paura di pareggiare, ha finito per regalare anche qualche thrilling finale.
La cosa importante però restano i tre punti, uguali a prescindere dall’avversario e dal modo in cui arrivano, che ci mettono ormai a sole 4 vittorie dalla riconferma. Il prossimo futuro è una fiammata ravvicinata di prove che si chiamano Bayern, Lazio, Milan e Torino. Quando il gioco si fa duro i duri iniziano a… spogliarsi.

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