sabato 27 giugno 2015

I BANDITI DEL TEMPO - Terry Gilliam (1981) [Summer 80]

GB 1981
Di filmoni negli anni 80' ne sono usciti un sacco, di cult pure, ma ci sono tanti altri film che pur essendo cult (magari solo in patria) sono caduti nel dimenticatoio oppure non sono così famosi come altri. In questa nuova rubrica ci avventureremo alla scoperta di pellicole appartenenti a quel decennio che abbiamo lasciato per strada, più o meno giustamente, per stabilire se meritano di essere elevate a "cultoni", se sono da recuperare, se meritano di essere cult solo nell'immaginario ma non hanno grosse qualità, se sono "scult".
Cominciamo con...

I banditi del tempo (1981) di Terry Gilliam

Conosciamo bene quel birbaccione di Terry Gilliam: storiche le pellicole che hanno per protagonisti i  Monty Python, ma come dimenticare anche altri mostri sacri che hanno a loro modo fatto la storia del cinema come "Brazil", "L'esercito delle 12 scimmie", ma anche "La leggenda del re pescatore"? Già "Le avventure del Barone di Münchausen" è un film che al giorno d'oggi non gode più di moltissima considerazione (pur essendo un film più che discreto e ben giudicato sostanzialmente, magari invecchiato male) ma cosa dire di "Time Bandits" (da noi "I banditi del tempo")? Diciamo che è uno di quei classici film che hai sentito nominare più di qualche volta ma non hai mai visto.

I film di Gilliam (i primi in particolar modo) sono costruiti sulle invenzioni, sul lampo di genio, sulla scena ad effetto, sulle scenografie, sul surreale più che su una trama solida o su premesse narrative particolarmente emozionanti. I banditi del tempo è tutte queste cose all'ennesima potenza. Seguitemi...

C'è un bambino che ha dei genitori dipendenti dalla tecnologia e che sogna di vivere battaglie epiche, magari incontrare personaggi storici e incredibili. Cosa ti va a succedere? Un bel giorno, mentre è a letto, dei nanozzi gli sbucano fuori dall'armadio, dicendo di essere dei ladri, e lo conducono attraverso varie ere della storia alla ricerca dell'oggetto più fantastico da poter sgraffignare. Quale? Boh. Tutto questo è il pretesto per una serie di avventure che lo vedranno (lui e i suoi nuovi amichetti) impegnato a mettere fuori gioco cavalieri, orchi, giganti, un despota nano che mira alla conquista dell'Italia e del mondo (no, non Berlusconi) e Leonardo di Caprio (il Titanic... si però dai), per potersi poi alla fine confrontare con Il Male. Quale Male? Berlusconi.
No, Il Male tutto, il male assoluto, un narcisista così ossessionato dal male da studiare malissimo anche i piani. Si, ma basta pensare a Berlusconi.

Nel frattempo si metterà sulle loro tracce (anzi, lo era già dall'inizio) anche l'Essere Supremo, il creatore di tutto, un Essere Supremo bonaccione e un po' distratto, che tra le tante cose ha creato anche Il Male, sebbene questi non sia dello stesso avviso e reclami la sua superiorità.

Ma chiediamolo a lui: "Male, cosa ne pensi dell'Essere Supremo?"

- Dio non è interessato alla tecnologia. Egli non si cura dei microchip o della rivoluzione del silicone (No, stavolta non è Il Male che dice cacchiate, ma i soliti doppiatori che traducono silicon con silicone anzichè silicio). Guardate come spende il suo tempo, quarantatrè specie di pappagalli! Capezzoli per gli uomini! Le lumache! HA CREATO LE LUMACHE! Non possono sentire, non possono parlare, non possono utilizzare macchinari. Non siamo nelle menti di un lunatico? Ti voglio dare una piccola informazione confidenziale a proposito di Dio. A lui piace guardare: è un guardone giocherellone! Lui dà all’uomo gli istinti, concede questo straordinario dono, poi che fa? Ti assicuro che lo fa per il suo puro divertimento, per farsi il suo cosmico spot pubblicitario...

Hem, no, scusate, mi sono lasciato trascinare dal monologo.

Comunque, questo I Banditi del Tempo è noioso e diventente allo stesso tempo, riesce a mostrare scene davvero ben congeniate e altre superflue, tra effetti speciali d'effetto ed altri davvero "caserecci" che sentono il "peso del tempo", le capatine dei compari dei Monty Python divertono eppure in questo caso risultano fuori posto, la trama è un po' sconclusionata, l'accusa alle tecnologie è un po' all'acqua di rose (Il Male che è appassionato di tecnologia e mira a conquistarla per dominare il mondo) ma a volte è efficace.

Un giudizio definitivo è davvero difficile darlo, sullo stesso genere è sicuramente più riuscito "Le avventure del barone di Münchausen" (ne è una specie di prototipo), resta un film abbastanza divertente per passare un po' di tempo (no, non ve ne ruba tantissimo) ma non tanto da acquisire un aura di cult immortale.

Invecchiamento: 3,5/5
Fattore cult: 2/5
Divertimento: 3/5
Visionarietà: 4/5
Premonizioni: 3/5
Fascino Vintage: 3/5

Da recuperare senza fretta

Voto definitivo: 3/5

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