Se alla SNAI si potesse scommettere sull'eventuale presenza di polemiche dopo uno Juve-Milan sarebbe una fissa coi fiocchi, ma forse fanno bene i bookmaker a non quotarla, altrimenti chiuderebbero per bancarotta, dato che ormai la polemica in questa partita è scontata quasi quanto il calcio d'inizio. Naturalmente, come sempre in questi casi, basta poco ad ingigantire un episodio, tanto da tramutarlo in “certo” da “dubbio”, etichettando un'interpretazione arbitrale come errore e trasformando un episodio nell'episodio. Naturalmente dall'altra parte ci siamo noi, a guardarli e a ridere come si guarda un bambino che saltella e sbatte i piedi, poiché sappiamo che qualunque fosse stata la decisione di Fabbri su Sandro, per noi sarebbe cambiato poco o nulla, per quanto riguarda il campionato e forse anche per quanto riguarda questa stessa partita.
Ma facciamo un passo indietro. Il Milan veniva all'Allianz per una di quelle 8 finali di cui parlava Gattuso (uno dei termini più abusati dal mondo del calcio assieme ad "abbiamo vinto perchè ci abbiamo creduto di più") per centrare l'ingresso ad una competizione a cui i rossoneri mancano da 6 anni. Per noi che invece in Champions già ci siamo, a soli 6 punti dallo scudetto numero 8 di fila, il pensiero era tutto (o quasi) a mercoledì e al nostro appuntamento olandese. Date simili premesse risulta chiaro che ieri l'onere della prova spettava principalmente al Milan.
Nell'intreccio tra chi vuole entrarci e chi non ne vuole uscire, la differenza di motivazioni verso la partita che si stava giocando in quel momento, appare subito chiara. L'avvio contenitivo della Juve fa sperare il Milan di poter approfittare del momento. Avessero incontrato una Juve in una lotta per lo scudetto più serrata, senza le sue attuali defezioni di organico, ci sarebbe stata francamente meno storia, come dimostra anche l'andata, invece ieri l'occasione per loro era davvero ghiotta. Sorvolando sul rigore, si cui accenneremo brevemente dopo, riescono infatti a passare in vantaggio con l'uomo della provvidenza Piatek. Vi lascio immaginare le battute sprecate sul pistolero e la nuova legge sulla legittima difesa, anche se tecnicamente eravamo noi a giocare in "casa" e in generale hanno tutti una cattiva interpretazione della legge in questione. Ma è una battuta e ci può stare.
Quello che forse ci poteva stare di meno, nella testa dei nostri, era di rimanere "feriti" senza opporre resistenza. Poiché anche se questa partita per noi valeva poco, forse non volevamo poi lasciare che il nostro "aggressore" banchettasse come il Genoa (anche perchè il Milan nelle simpatie Juve non è certo il Genoa) per di più in casa nostra. Dopo il gol allora la Juve inizia a reagire (un gol preso per un errore difensivo) ed inizia a schiacciare il Milan in area con maggiore pressione. Il secondo tempo infatti è tutta un’altra storia e già il primo si era chiuso col pareggio su rigore di Dybala e prima ancora con una rovescia di Mandzukic che se fosse entrata sarebbe rimasta nella storia di questo campionato.
Ma a quel punto il diavolo aveva già una scusa, la solita (come ammette inconsciamente Suma in un tweet che vuol essere di attacco), la loro partita era finita col rigore non ricevuto invece di iniziare col gol segnato. Pensate come deve funzionare la mente di un piagnone complottista che individua in quel rigore la fine di questa partita. Un gol che parte dall'angolo del rigore non dato da Fabbri, quindi dipende anche da quella posizione e da quel possesso palla che non è quella di centrocampo dopo un gol e con il nostro possesso. Secondo quale legge scientifica (ammesso che l’avessero realizzato) la Juve non avrebbe dovuto reagire come invece è successo nei fatti dopo il gol? E se poi alla fine avessimo perso la partita che disastro sarebbe potuto essere per noi? Ma i non-logici gridano al ladro per conformazione naturale. Ecco perché continuate a farci ridere come chi vede un bimbo che fa i capricci in relazione al grado della propria superiorità di pensiero e condizione.
“Stronger than fiction” dicono gli inglesi, spiegando situazioni che si creano nella realtà quando questa supera la finzione, ecco che passare dalla Fake-news di un Leonardo che dopo Samp-Milan dice: “alla Juve quel rigore su Piatek l’avrebbero dato” alle vere dichiarazioni dello stesso dopo Juve-Milan è un attimo e supera anche la fantasia degli account troll/satirici. L’ho detto in tempi non sospetti, questi per me non sono mai rigori. La nuova regola la considero una porcata, ma se alla fine un arbitro ti dà un rigore del genere di certo non ci si può lamentare con lui. Perciò se quel rigore fosse stato dato non sarebbe stato uno scandalo, così come non dovrebbe esserlo oggi, dopo che non è stato dato. Anche perché è andato a rivederlo al VAR come spesso chiedete a gran voce quando non lo fa. Perché (e lo ripeto per l’ennesima volta e so che non sarà l’ultima) un rigore resta d i s c r e z i o n e dell’arbitro e non del televoto da casa.
Ma non sarebbe stato bello ridere di voi senza quel gol di Kean. Ancora una volta avete trasformato una partita anonima e una delle tante vittorie in una goduriosa vittoria. E noi vi vogliamo sempre così, sennò come avete visto una Juve senza stimoli diventa vulnerabile. La reazione di Kean al razzismo e ai vari Pistocchi continua ad essere anch’essa uno stimolo, per un ragazzo che sta vivendo un momento d’oro di forma e risultati. Quel gol, segnato in questo contesto da questo giocatore, dopo quello che ha vissuto in questa settimana sono davvero le cose che ci servono per continuare a godere e a non stancarci mai.
Ed ora tornate a giocare davanti alle vostre case a cercare di entrare in Champions e lasciateci stare, che delle vostre beghe poco ce ne può importare, sia ora che una volta che abbiamo raggiunto l'obbiettivo del trentasettesimo scudetto. Conservate un po' di arrabbiatura che tra un paio d'anni c'è da indignarsi per l'eposizione della quarta stella, prima della vostra seconda.
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