giovedì 21 aprile 2022

#CoppaItalia semifinale R - #JuventusFiorentina 2-0 – inViolati


E siamo in finale… forse a testa bassa, visto che la Fiorentina pare sia uscita a testa alta, almeno stando ai giornalisti Mediaset. Nell’attesa di capire i canoni che caratterizzano il testaltismo, dopo tre gol subiti in due partite e nessuno fatto, la finale contro il VAR la giocheremo noi e non loro. Adesso non mi meraviglierei se la spostassero da Roma a Milano, a questo punto. Noi intanto il nostro l’abbiamo fatto, gettando fuori la Fiorentina.

Si può dire che sia stata una serata perfetta, non poteva essere altrimenti dopo il gol di Bernardeschi, il canto del cigno dell’ex in partenza, laddove tutti si aspettavano di più un gol di Vlahovic. Sarebbe stata incredibile col gol di Rabiot (annullato per fuorigioco) una doppietta di marcatori impagabile alla Snai. Un gol che il francese avrebbe addirittura meritato. Ogni tanto una partita l’azzecca. Fosse solo per questo direi che la testa la possiamo alzare anche noi, in fondo in fondo, in silenzio e con permesso.

Un match che alla vigilia in molti di noi temevano, anche in previsione del fatto che il vantaggio dell’andata poteva essere lo spauracchio per una gara giocata troppo sugli scudi. Ma in tutta onestà si è messa bene anche grazie al gol di Bernardeschi, cosa che ci ha permesso di lasciare a loro il pallino del gioco. Una pallino rimasto tutto fumo e poco arrosto grazie anche alla nostra difesa, particolarmente solida, e a un Perin in serata di grazia. Szczesny io starei attento.

Abbiamo così potuto agire in contropiede e oltre al gol annullato a Rabiot siamo andati anche vicini al raddoppio, sia nel primo tempo, con più convinzione, che nel secondo tempo, dove abbiamo fatto poco o nulla per cercarlo. Eppure, nello stesso secondo tempo, siamo riusciti a collezionare pericoli come il palo di Zakaria, uno che ormai è chiamato l’uomo di legno, per la sfortuna che ha ogni volta che prova un tiro in porta. O come l’occasione di De Ligt, che fa il Dybala-Vlahovic in area e va più vicino al raddoppio di tutte e due i colleghi attaccanti messi assieme. Cuadrado poi la suggella con un capolavoro. Un cioccolatino servito in area a Danilo, su quella che sembrava un’azione destinata a morire contro una difesa schierata, che il brasiliano non può far altro che concretizzare.

Tutto molto bello, una parentesi bianconera su un cielo viola. Una parentesi di festa, che meno male sia arrivata, dato che sarebbe stato brutto non provarci nemmeno per l’undicesimo anno consecutivo. In una manifestazione che qualche soddisfazione ce l’ha data, ma pur sempre una parentesi che non porta ancora a nulla. Abbiamo lasciato aperta la porta sul nostro futuro, ora tutto è in divenire da qui alla fine.

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