lunedì 21 giugno 2010

THE ROAD- John Hillcoat.

Di film post-apocalittici ultimamente se ne vedono tanti, e a dirla tutta ultimamente sembrano anche un po' tutti uguali: l'(anti)eroe di turno che combatte in un mondo ormai devastato per conservare un briciolo di umanità. The road già dal titolo si propone di essere qualcosa di diverso: un viaggio di un normalissimo padre con suo figlio, in un mondo ormai distrutto, verso un futuro ignoto. Ecco allora che il paragone sembra piuttosto possibile farlo con film come "I figli degli uomini", piuttosto che con i vari "Doomsday" o "Codice Genesi".

La trama diventa un pretesto, così come lo scenario, per raccontare il tormento interiore di un padre che sa di non poter dare al proprio figlio nessun futuro, che è disposto a lottare senza sapere nemmeno cosa fare. L'azione è ridotta ai minimi termini e si mostra del tutto funzionale al percorso che i due compiono (non solo letteralmente ma anche metaforicamente). In buona sostanza il film si regge sull'interpretazione di Mortensen (sicuramente la cosa migliore del film), e sull'interazione col piccolo protagonista, il resto degli attori sono soltanto delle figure passeggere che per un attimo attraversano la storia, perfino Charlize Theron funge quasi da comparsa (il suo personaggio è soltanto un altro pretesto per lo sviluppo della trama).

Un film particolare insomma, molto lento e quasi intimista, che sicuramente scontenta coloro che credono di trovare in questa pellicola l'ennesimo film fracassone post-apocalittico, ma che riesce ad emozionare e a far riflettere coloro che lo vedranno con la giusta predisposizione. Il tutto non è esente da difetti (il finale forse poteva essere migliore, da qui il meno del voto), ma quando un film riesce a farci porre delle domande, ci induce a ripensarci su anche dopo la fine della sua visione, vuol dire che l'obiettivo del regista è stato raggiunto.

Voto 8-

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