giovedì 20 maggio 2021

#CoppaItalia Finale> #AtalantaJuventus 1-2 – La Quattordicesima


Toma toma, cacchia cacchia, questa Juve brutta, sporca e cattiva, porta a casa il suo secondo trofeo stagionale. Chi l'avrebbe detto?
Dopo la Supercoppa che sapeva metà di vendetta e metà di consolazione, vinta contro il Napoli della Coppa Italia persa ai rigori lo scorso anno, arriva anche la quattordicesima coppa nazionale. Non si può dire che quest'anno il Mapei Stadium non ci abbia portato bene, contando anche la vittoria col Sassuolo in campionato, anzi possiamo considerarlo quasi come uno stadio di adozione, dato che qui siamo stati la prima squadra italiana a tornare a festeggiare una vittoria e un trofeo davanti al proprio pubblico.


L'ultima gara bianconera di Super Gigi viene dunque suggellata con una vittoria di Coppa. Una vittoria che ha il profumo dei corsi e ricorsi storici, dato che (forse) chiuderà la sua parentesi trofei aperta nel 1999, quando con lui in campo c'era Enrico Chiesa, padre del Federico che ha deciso questa gara. Un gol che sa ancor più di destino se si pensa al fatto che l'ha segnato mentre era già pronto il suo cambio e si aspettava solo che la palla uscisse. Una stagione decisamente positiva per Chiesa, che questo gol sugella nel migliore dei modi.

È stata però anche la serata riscatto del rosso Kulusevsky, in ombra per tutta la stagione e scelto ieri da Pirlo più per contenere che per attaccare. Finisce che segna un gol e confeziona l'assist deciso per Chiesa, zittendo anche fisicamente col dito le critiche. Lui è Pirlo sperano di aver cancellato la brutta annata con una serata, non penso basti ma intanto c'è ancora il verdetto della Champions, che oltre a mettere una pezza a questa stagione potrebbe apparecchiare dignitosamente la prossima. È partita già forte però la sponsorizzazione di Pirlo, ad esempio dalla Rai che magari vorrebbe il remake di questa stagione nella prossima.

Ecco, la Rai. Questa è un'altra Coppa sbattuta in faccia alla RAI, che come prima domanda a Dal Pino sfrutta la prima occasione per denigrare Juve e Super Lega. Una Rai che dopo la Supercoppa ha avuto la decenza di non mandare Varriale sul pubblico scranno. Peccato, perché ci è mancata quella sua faccia da bimbo a cui vien tolto di mano il lecca lecca. Ma bisogna dire che chi l'ha sostituito ha cercato di non farcelo "rimpiangere" troppo. Tra fuori onda che svelano tutta la loro perfidia nel cercare la polemica antijuve, tra le moviole mostrate e quelle occultate, o su cui si è dato un lieve accenno sottovoce, resterà impressa la spontaneità di quel sospiro, durante un retropassaggio sbagliato dell'Atalanta su cui stava avventandosi Ronaldo. Un sospiro che non è stato possibile coprire né relegare in un fuori onda, che dice tutto sulle preferenze della TV pubblica durante la finale.

Tutti amano l'Atalanta, si sarebbe potuto intitolare il collegamento. L'interista dichiarato Bruno Gentili cerca a tutti i costi di trasformare in fallo un intervento sulla palla di Cuadrado, ammette che le due squadre si sono divise un tempo per parte ma dice che la Coppa l'avrebbe meritata Gasperini per la sua storia... Dategliene una alla carriera voi della Rai a questo punto, dato che se è vero che nel primo tempo l'Atalanta ha avuto molte occasioni io ricordo una sola parata di Buffon, oltre il loro gol. Fino alla fine della partita però si contano 6 tiri in porta bianconeri contro i 4 dell'Atalanta, con una Dea che nel secondo tempo si è completamente spenta e Chiesa che prima del gol ha colpito anche un palo. Nessun assedio finale della squadra in svantaggio anzi un contropiede Juve che quasi ricordava il raddoppio finale in Supercoppa ma con diverso esito.

Insomma non si può dire che ha vinto chi non ha meritato di vincerla, non foss'altro perché una finale non si decide al televoto RAI come Sanremo. La Juve ha saputo soffrire e contenere le sfuriate iniziali dell'Atalanta, lasciando che sfogasse il suo entusiasmo, prima di riprendere in mano la gara e portarla fino alla conclusione. È così che va il calcio e stavolta l'esperienza ha avuto ragione sull'istinto del consumarsi subito come un fuoco d'artificio.

Se poi si vuol per forza metterla sotto il profilo del merito, dopo un pareggio in cui meritavamo di vincere e una sconfitta in cui non meritavamo di perdere arriva la vittoria proprio la sera che ci porta un trofeo. Adesso potete sbattere i piedi quanto volete ma persino il lamentoso Gasperini è stato costretto a ridimensionare in parte quel rigore (ad esempio) quando si è tentato di equipararlo a quello contro la Lazio nell'altra Finale. Per tutto il primo tempo si è detto che quel rigore ci poteva stare, omettendo di ricordare che una cosa che ci può stare ci può anche non stare. Logica spicciola ma troppo complicata per il mondo antiju. Così come ci poteva stare il fallo su Rabiot prima del pareggio o un rigore in area per il calcione su palla e piede di Chiesa in area di Romero il macellaio. Ma questo è il metro e va mostrato tutto il bicchiere, sia il mezzo pieno che il mezzo vuoto. Se poi vogliamo dare rigore per tutti i contanti spalla a spalla facciamolo pure, si favoriranno solo i simulatori bravi.


Fatto sta che, alla fine della fiera, una Juve brutta, sporca e cattiva porta a casa comunque due trofei. Comunque vada domenica anche quest'anno abbiamo lasciato il nostro segno anche su questa stagione.

Nessun commento: