lunedì 20 settembre 2021

#SerieA_21/22 4ª> #JuventusMilan 1-1 – Il Deserto del Sarà



La Juve è un Babbo Natale stacanovista, perché se è vero che "Natale quando arriva arriva" da noi piovono regali tutto l'anno. Tutto questo senza contare un livello di scarsezza di organico da far tremare i polsi alle varie Juve di Del Neri, Ferrara e Maifredi messi assieme. Sono purtroppo lontani i tempi in cui squadre del genere partivano per un mesetto di ritiro in monasteri sperduti nei boschi, assieme ad una buona dose di calci nel culo.
Maledirò per mesi e anni gli Juventini che schifavano Ronaldo, l'unico che ci ha tenuto a galla fino ad oggi. Oggi che siamo costretti a sperare in Morata, in Kulusevsky, Kean... Kean.. porco tutto. Mi viene il vomito se penso quando abbiamo corteggiato e quanto abbiamo faticato per comprare giocatori come Kean o Locatelli. In altri tempi avrebbero dovuto pagare loro noi per giocare con questa maglia. Giocatori che quando non erano alla Juve venivano osannati dai nostri peggio dei Pelé e dei Maradona. Nel solito schifoso gioco del quanto è bella l'erba del vicino.

Fa rabbia il totale menefreghismo di chi sa di non avere i soldi per fare una squadra degna di questo nome ma non ha dimostrato neppure l'impegno e l'ingegno, di saper fare di necessità virtù, che con i loro lauti stipendi avremmo preteso. Peggio dei gestori finanziari delle banche che devono pensare solo a far quadrare i conti. Un gruppo di mummie decrepite senza anima né passione.

Fa rabbia l'ignoranza di chi riesce a prendersela con l'allenatore, con Allegri (come contro qualsiasi altro allenatore ci fosse stato al posto suo in queste condizioni) che ha avuto l'unica colpa di accettare questo progetto fallimentare. Progetto fallimentare studiato e voluto a tavolino. Progetto fallimentare che farà danni enormi senza ricevere le adeguate sanzioni aziendali.

Rabbia per l'accozzaglia di giocatori forse degni più dell'Under 23 che di questa squadra. Senza uno straccio di attaccante degno della Serie A. Poiché il problema più grande continuo a pensare si trovi lì davanti, prima ancora che a centrocampo. Un attacco che riesce ad essere persino più scarso del nostro storico cruccio.

Perché le chiacchiere stanno a zero, quest'anno faremo la metà dei gol dello scorso anno. E già, perché in cinque gare, tra campionato e coppa, non siamo ancora stati capaci di segnare una merdina secca di gol nel secondo tempo. Non esiste la giocata singola. Non esiste un leader trascinatore. Bisogna affidarsi solo al gioco, senza poter sperare nel guizzo del campione, cosa che neppure alla Salernitana.

Alzi la mano chi sapeva che quel calcio d'angolo regalato da Rabiot sarebbe diventato gol. Ormai sono più prevedibili del meteo del deserto del Sahara. Un'aridità che secca gola e occhi. Un menefreghismo collettivo che indigna. Nessuno, nemmeno chi lotta per la salvezza dall'ultimo posto ha quest'atteggiamento sprezzante verso il gioco del calcio. Una dirigenza assenteista e stipendiata.

Una vergogna di proporzioni storiche. E mi fermo qui perché questo è l'anno in cui le chiacchiere non servono neppure a muovere l'aria in questa stanza. La voglia di perdere tempo con questa gente è davvero poca.

venerdì 17 settembre 2021

Steve Hackett - Surrender of silence


Credevamo proprio che Steve Hackett, almeno per quest'anno, avesse già dato. Nei primi mesi dell'anno infatti era uscito "Under a Mediterranean Sky", ennesimo lavoro appartenente al filone acustico del chitarrista. Perché va bene che, nonostante la veneranda età, parliamo di uno degli artisti in assoluto piú prolifici a livello di uscite, ma due album in un anno...
E invece no, qualche giorno fa Steve ti sforna questo Surrender of Silence, un album che non ha nulla in comune col precedente e che si inserisce nel filone delle uscite a carattere progressive rock dell'artista. E in questo caso rock é la parola giusta: piú che nei lavori precedenti in Surrender of Silence é presente un approccio ancora piú duro, a tratti perfino vicino al prog metal.
Già l'intro, della durata di un paio di minuti mette, in chiaro le cose presentandoci un riff che verrà ripreso in seguito dalla rocciosa, Fox's Tango. 

Per stessa dichiarazione di Hackett questo lavoro vuole essere un vero e proprio viaggio sonoro in un periodo nel quale viaggiare é diventato sempre piú complicato. Con Natalia allora, primo vero brano del disco, veniamo trasportati tra le steppe russe. Le citazioni agli artisti classici di quelle terre sono evidentissime e il taglio orchestrale finisce forse per appesantire un po' troppo un brano che comunque regala arie pregevoli, soprattutto nella seconda parte quando entra in campo la chitarra elettrica (voto 7)
Relaxation Music For Sharks (Featuring Feeding Frenzy) é Invece uno strumentale dall'introduzione (oltre che dal titolo) misteriosa, che si apre poi verso sonorità piú rock e tipicamente hackettiane (avete presente Please don't touch?). Nulla di mai sentito o di eccezionale ma il solito mestiere di Steve riesce a tenere in piedi il tutto brillantemente (voto 7).

Si stacca nettamente con Wingbeat (già fatta circolare da qualche tempo e quindi già nota), che ci regala uno Steve completamente immerso in sonorità tipicamente "World", genere che potrebbe sembrare distante dal chitarrista ma inseguito sempre piú di frequente negli ultimi tempi (dopo gli esperimenti non del tutto riusciti degli anni '80 con Till we have faces) e fatto suo. Le melodie dipinte dall' elettrica poi sono un marchio di fabbrica e ci stanno bene un po' su tutto, riuscendo ad arricchire un pezzo molto molto gradevole che cresce con gli ascolti (voto 7,5) 

Sì cambia immediatamente registro con la successiva The Devil's Cathedral. Un organo minaccioso infilzato da note stridule di sax ci introduce ad una composizione piuttosto oscura ma stavolta pienamente hackettiana che, per l'occasione, vede alla voce non Steve ma il fidato Nad Sylvan. Scelta azzeccata visto che come detto si tratta del pezzo piú progressive rock del disco, con la classica sfuriata chitarristica nella seconda parte del pezzo (voto 7,5)

Held in Shadows indurisce ulteriormente i suoni, con la chitarra elettrica a farla da padrone. Bello anche il lavoro di batteria che conduce il pezzo ad un crescendo potente e di grande effetto. Una delle composizioni dell'album piú immediatamente assimilabili e che restano subito impressi, grazie anche ad un ritornello (a piú voci) efficace e ad una seconda parte che riprende lo stile di Sleepers (uno dei suoi pezzi migliori degli anni recenti) ma con un incedere ancora piú rock (voto 8,5)

Ancora meglio fa la bellissima Shanghai To Samarkand. E' proprio in questi casi che ci viene in mente l'idea di "viaggio sonoro" prospettata da Steve. Gli 8 minuti e mezzo che ci aspettano sono infatti un insieme di atmosfere, ritmi, cesellature, profumi appartenenti a diverse zone geografiche che si alternano senza soluzione di continuità e senza mai apparire forzati. Un pezzo progressive nell'accezione piú radicale del termine, quasi tutto strumentale, in cui sono si sa mai cosa aspettarsi: ritmi orientali (che pescano anche da Spectral mornings), chitarre ora potenti, ora acustiche, ora dai ritmi sostenuti per poi distendersi in tappeti sonori rarefatti e misteriosi. Un brano da gustare con l'attenzione che merita (voto 10). 

Irrompe a quel punto col suo fragore la già citata Fox’s Tango e siamo dalle parti del metal. Basso e batteria pulsanti, riff massicci, una seconda parte pirotecnica nella quale Steve si lascia andare in assoli al fulmicotone. Una canzone che fa dell'accessibilità e del ritornello dei punti di forza, arricchiti da un testo a sfondo sociale. Niente male (voto 8,5)

Day Of The Dead mantiene le stesse caratteristiche "metalliche" speziandole con sonorità piú esotiche ed un cantato piú dimesso, risultando meno immediata all'ascolto. Un bel riff potente e una parte finale tambureggiante chiudono il quadro di una composizione particolare, da assorbire con gli ascolti, che sa regalare momenti pregevoli magari immediatamente non riscontrabili (voto 8-) 

Scorched Earth é, per contraltare, sicuramente il brano piú melodico del lotto, Uno di quelli dove Steve sa come toccare le giuste corde (della sua chitarra e del cuore dell'ascoltatore). Nulla di complesso o di eccessivamente progressive, solo una bellissima ballata fatta di uno stile riconoscibilissimo ed emozionante. Un ottimo modo per chiudere l'album (voto 9).
Esperanza infatti non é che una breve coda acustica, molto piacevole. 

Insomma quasi dal nulla Steve se ne esce con l'ennesimo disco che sa il fatto suo. Forse meno omogeneo di altri (come lo era stato il precedente), con una prima parte che fatica a carburare, ma che ancora una volta ci regala un pugno di composizioni di gran classe. Un album che si potrebbe dire che osa perfino (per quanto possibile) di piú dei precedenti, adottando generi e soluzioni apparentemente lontane dal musicista (metal, world music). Cosa si può chiedere di piú? 

Voto 8


mercoledì 15 settembre 2021

#UCL 21/22 H1> #MalmoeJuventus 0-3 - Tuesday Smile


Sono tempi, questi, in cui non c'è molto da fare gli schizzinosi. Poiché se 'il Malmö non è il Napoli" (come si è affrettato a precisare il solito Sabatini a Mediaset) noi siamo gli stessi che sono riusciti a perdere in casa con l'Empoli, che per farvi capire è lo squadrone che la giornata dopo le ha prese in casa dal Venezia... avessi detto Bayern di Monaco. Dimostrazione che c'è poco per gli altri da stare allegri per averci battuti, ma solo per averci beccati in questo periodo.

lunedì 13 settembre 2021

IRON MAIDEN - Senjutsu (TESTI E TRADUZIONI IN ITALIANO)

1. Senjutsu*

Beat the warning, the sound of the drums
Set the beacons afire for them all
Call to arms all the men far and wide
Have to fight now for dynasty, pride at stake

The invaders repel from the north
Keep out nomads who came from the plains
Northern grasslands awash with them all
Blocking the tribes that invade from the south of us

Rallying round to the call
We can hear far away are the sound of distant drums
And they need everyone at the wall
So the day of our judgement has now begun to fall

Survive on ledges bitten in dust
Knowledge and virtue is stricken by lust
Really believe that they're coming for us
Dancing on graves of those who bled for us

Driven away by our endless desire
Defeat by anger and our greatest fire
Attack again and try as they might
Hold them again and see them running

Rallying round to the call
We can hear far away are the sound of distant drums
And they need everyone at the wall
So the day of our judgement has now begun to fall

Hear them coming, ready now we wait
Must be steadfast, must be patient
Must believe in that we can win
What will save us? The great wall

Now under siege have the real strength to hold them now
Have to believe that we can repel them
Faith in the years our ancestors taught us
Have the belief that we can protect the wall

Try if they can, we will overthrow them
Fight to the last, they can never own us
Battle of wills, we'll fight to the last man
Honour our dead so they never fought in vain

Hold our fortune, avenge the merciful
Hold the great wall, never fall again
Arrows falling, dark oblivion
Live in spirit, live to tell our sons

Rallying round to the call
We can hear far away are the sound of distant drums
And they need everyone at the wall
So the day of our judgement has now begun to fall


1. Senjutsu

Batti l'avvertimento, il suono dei tamburi
Accendi i fari per tutti loro
Chiama alle armi tutti gli uomini in lungo e in largo
Devo combattere ora per la dinastia, l'orgoglio é in gioco

Gli invasori respingono da nord
Tenete fuori i nomadi che sono venuti dalle pianure
Le praterie del nord ne sono piene
Bloccando le tribù che invadono dal nostro sud

Radunandoci a giungere della chiamata
Possiamo sentire distante il suono di tamburi lontani
Hanno bisogno di tutti alle mura
Quindi il giorno del nostro giudizio ha cominciato a scoccare

Sopravvivere su dirupi nella morsa della polvere
La conoscenza e la virtù sono attaccate dalla lussuria
Credo davvero che stiano venendo per noi
Ballando sulle tombe di coloro che hanno sanguinato per noi

Spinti via dal nostro desiderio senza fine
Sconfitti dalla rabbia e dal nostro fuoco più grande
Attacca di nuovo e tenta, come farebbero loro
Bloccali di nuovo e guardali correre

Radunandoci a giungere della chiamata
Possiamo sentire distante il suono di tamburi lontani
Hanno bisogno di tutti alle mura
Quindi il giorno del nostro giudizio ha cominciato a scoccare

Ascoltali arrivare, ora pronti aspettiamo
Devi essere risoluto, devi essere paziente
Devi credere che possiamo vincere
Cosa ci salverà? Le grande mura

Ora sotto assedio dobbiamo avere davvero forza per contenerli
Dobbiamo credere che possiamo respingerli
La fede negli anni di cui ci narravano i nostri antenati
Dobbiamo credere che possiamo proteggere le mura

Che ci provino se possono, li rovesceremo
Combattete fino all'ultimo, non potranno mai possederci
E' una battaglia di volontà, combatteremo fino all'ultimo uomo
Onora i nostri morti affinché non abbiano mai combattuto invano

Custodisci le nostre fortune, vendica i misericordiosi
Difendi la grande muraglia, non cadere mai più
Frecce che cadono, oscuro oblio
Vivi nello spirito, vivi per dirlo ai nostri figli

Radunandoci a giungere della chiamata
Possiamo sentire distante il suono di tamburi lontani
Hanno bisogno di tutti alle mura
Quindi il giorno del nostro giudizio ha cominciato a scoccare

* dal giapponese "strategia", "tattica"

domenica 12 settembre 2021

#SerieA_21-22 3ª> #NapoliJuventus 2-1 – Prendi due paghi uno


Come recitava una vecchia pubblicità della Gessica Gelati negli anni ottanta: regali, regali, regali... Ma quali regali? Matarassino Szczesny, cappellino Kean, orologione zazzá. Perché a noi quest'anno non basta l'esser scarsi, nooo, noi dobbiamo proprio regalarle le partite. Perché noi, come si suol dire in Puglia, "non ce la facciamo mica dire la parola". Tre partite, tre fiere paesane del pesca e vinci.
Ci fai tu un regalo? Te ne diamo in cambio due noi, tipo rottamazione dell'usato. Prendi due paghi uno, c'è il fuori tutto in casa Juve. Saldi scansatevi.

No ma il problema era Ronaldo, era lui che ci bloccava, che ci tarpava le ali, vero? Roba che dovevano cacciare via tutti e tenersi lui giocando 1 contro 11. L'unico decente in questa marmaglia di struztruppen che ci ritroviamo. La Ciglia... Ramsete... Rabiola Bernardello... Szcznsmkitemmu'... Oh, ma sono del mestiere questi? Direbbe Checco Zalone. Ma che davvero a fine mese volete andare in banca a ritirare lo stipendio? Roba che il premio partita lo dobbiamo dare al portiere... Ma non al polacco con la sciatica, ma a quello che apre il cancello della Continassa la mattina, che ha il mutuo da pagare e l'ex moglie da mantenere. Quello si che è un portiere, non quel codice fiscale che se metti un citofono risparmi.

No, ma la colpa è di Allegri, eh già. Innanzitutto perché lo fa giocare, e su questo siamo d'accordo, ma poi anche perché i talebani han ripreso l'Afghanistan, che se non si fossero annoiati in questi venti anni di cortomusismo si sarebbero convertiti a Scientology per conoscere Tom Cruise e Flavia Vento.

Eh già, ma noi ci presentiamo a Napoli senza argentini, brasiliani, senza Chiesa, senza cresima e senza tutti i sacramenti. Ma la colpa è di Allegri, mica di Arrivabene e parte male! Quello è stato messo lì perché il ragionier Fantozzi aveva da fare. D'altronde che gli vuoi dire ad una società che per almeno due-barra-tre anni sa che se deve andare al Carrefour a fare la spesa la deve fare con i buoni pasto? Perché non venite a dirmi che non è tutto già preventivato. Paratici lo scorso anno se l'era quasi fatto scappare dopo la disfatta col Benevento, così quest'anno Agnelli al suo posto ha messo Mimì e Cocò, le star del film muto... Pare che gli senti dire una parola! Nedved ogni tanto mette su un disco registrato con un paio di frasi di circostanza e se la cava. Ma la colpa è di Allegri, eh già.

Gli altri tiran via giornate di squalifica a calciatori con la stessa abilità con cui tiran via calciatori dalle nazionali,perché papà deve fare l'esame del sangue e gli devo portare gli arachidi. Roba che era più onesta l'ASL di Napoli.
Noi invece ce ne freghiamo e diamo Dybala a chi non l'ha mai cagato di striscio ma giusto giusto ora lo voleva in panchina perché mancava il quarto per lo scopone. Stessa cosa per Kean, richiamato ora perché quell'altro doveva portare le nocelle al padre. Ooooooh oooooh oooooh. Ma che davvero fate?

L'unico guaio di Allegri, in tutta questa situazione, è che è (anche per sua stessa ammissione) é un aziendalista convinto, ed è stato messo lì per fare da parafulmine ad una società impegnata più coi bilanci che con le bilance, perché le sconfitte non pesano più come una volta. Allora Allegri deve star lì a prender schiaffi come Totò scambiato per Pasquale, che tanto lui mica è Pasquale, cosa vuoi che gliene freghi.

"Massimiliano noi ti abbiamo scelto perché tu devi fare quello che diciamo noi, tu non ti preoccupare se ti vendiamo Ronaldo, Falchetti e Mengoni, tu basta che ti salvi, poi per il resto ce la vediamo noi". Ma voi credete che la gente pisci col culo? Come se non sapessimo che è così. Allora è inutile persino prendersela o commentare questo pseudo campionato. C'e piu impegno quando si deve far finire una partita sul 6-0 che ristagna ancora al settantesimo, piove e non si vede l'ora di tornare sotto la doccia.

Il resto come al solito sono chiacchiere morte, il gioco, il vantaggio di Morata, la difesa, le zuppe e il pan bagnato. Di cosa volete che vi parli? Teniamoci Sznznsmsm fino a fine stagione, così avremo l'occasione di rivalutare quell'annata di Van Der Saar... Cos'altro vi devo dire?

sabato 11 settembre 2021

Them - serie TV - prima stagione (2021)


La questione razzismo, soprattutto in America, é una ferita sempre aperta. Non a caso nel corso degli anni si sono sempre piú moltiplicate le pellicole e le serie televisive che trattavano di questo argomento. Documentari, opere di denuncia, biopic, che stavano lí a documentare fatti storici o momenti significativi della nazione. Ma l'horror? Cosa c'entra un genere che storicamente é stato puro intrattenimento con una questione cosí delicata e da prendere con le molle? Non che all'interno del genere non siano mancate opere a modo loro socialmente impegnate e significative (gli zombie di Romero o Essi Vivono di Carpenter per citarne 2 a caso) ma la tematica del razzismo non é quasi mai stata il fulcro. E invece i recenti Get Out e Lovecraft Country, nel suo approccio totalmente differente alla questione (il primo in maniera piú sottile e insinuate, il secondo nella sua piú terrificante incarnazione splatterosa) hanno dimostrato che l'horror poteva essere un veicolo e anzi poteva osare molto di piú data la sua natura, senza paura di scioccare lo spettatore.

Them si inserisce in questo filone di opere scegliendo un approccio che é una via di mezzo. Non ha la grandiosità granguinolesca di Lovecraft Country o i colpi di scena e il terrore misterioso di Get Out. E' una serie TV che si concentra molto di piú sull'immediatezza, sullo scoprire le sue carte in maniera lenta e costante, senza grossi sussulti o ribaltamenti. Non é uno di quegli horror che fanno saltare sulla sedia o mettono angoscia, a tratti sembra di guardare una stagione di American Horror Story, ma senza le eccentricità e l'esagerazione di Murphy e soci.

mercoledì 8 settembre 2021

Iron Maiden - Senjutsu


Sono passati ben 6 anni da The Book Of Souls, penultimo album dei Maiden. Di acqua sotto i ponti ne é passata, eccome. Si potrebbe perfino dire che viviamo quasi in un'altra epoca. Ma basta ascoltare i primissimi secondi di Senjutsu, nuovo lavoro della metal band britannica, per sentirci a casa, come se questi 6 anzianotti vivessero in una loro dimensione dove le regole del tempo non funzionano allo stesso modo.
Bastano i colpi della batteria di Nicko McBrain per ritrovarci su sentieri noti: epici, guerreschi, cruenti, con una spruzzata (stavolta) di oriente. E' di questo che si ciba la title track, posta come opener, ad aprire le danze in maniera potente ma mai invadente, con il suo andamento costante, le poche variazioni, tra schitarrate furiose e tamburi. Il cantato profondo di Dickinson é la ciliegina su una torta appetitosa, ma il meglio deve ancora venire (voto 8,5).

"Stratego", il secondo estratto dell'album dopo Writing on the Wall, é, per contraltare, un pezzo molto diretto e puramente maideniano. Classico riff veloce ma non velocissimo che ci conduce ad una song che ha il compito di stamparsi subito in testa senza tanti fronzoli. Non c'é molto da dire, molto gradevole, fa il suo senza stupire (voto 7)
Subito dopo troviamo l'altro estratto dal disco, la già nota "Writing on the wall". Ancora una volta un Nicko sugli scudi conduce le danze e ci porta su sentieri noti ma piacevoli, con le chitarre che ci regalano una assolo molto riuscito. Il ritornello é impossibile da dimenticare, orecchiabile ma non banale (voto 7,5).

Dopo 2 pezzi piú brevi e canonici "Lost in a Lost world" prova a rialzare l'asticella della complessità (quasi 10 minuti di saliscendi). Inizio molto delicato ed inusuale con un Bruce grandissimo. Sembra quindi di trovarci di fronte ad una piacevole ballata. Niente di piú sbagliato. Appena scoccano i 2 minuti si parte con un riff, non immediatissimo ma puramente maideniano e una parte centrale che a tratti sembra evocare stancamente le atmosfere di A matter of life and death. Il senso si già sentito comincia a farsi però piú forte mentre i riff continuano ad alternarsi ed avvilupparsi senza soluzione di continuità. Si rischia insomma che le montagne russe del brano ci conduciamo soltanto alla confusione, se ne esce poi però in grande stile. Cosí come era cominciato il brano torna sui suoi passi, si addolcisce ma stavolta acquista epicità e il cantato dona al pezzo un finale di sicuro effetto. Ci troviamo di fronte insomma ad un pezzo difficile da giudicare, che alterna cose pregevoli ad altre che fanno storcere un po' il naso (voto 7+)

‘’Days Of Future Past’’ ci riporta su territori piú immediati, classici che piú classici non si può. Il riffaccione molto anni '80 non lascia dubbi, cosí come il pezzo. E' maiden sound, di quelli senza fronzoli e senza sorprese, senza pretese oseremmo dire, quasi da filler. Stratego e Writing fanno la stessa cosa ma decisamente meglio. Però non é proprio una ciofeca, quello no (voto 6,5)

"The Time Machine" ci riporta però al "metal progressivo" con un saliscendi che stavolta appaga. Chitarre aggressive e melodiche che ti entrano subito in testa. Nulla é lasciato al caso, ci troviamo di fronte alla classica galoppata alla maiden nella parte centrale, con Bruce molto convincente. Non c'é un attimo di tregua, tutto cambia ad ogni battito d'ali e si fa ora piú aspro e ora piú epico. Sicuramente il brano piú "progressivo" finora, ma allo stesso tempo é uno dei piú scorrevoli e assimilabili al primo ascolto (voto 8+)

La Seconda metà di questo Senjutsu si apre con un pezzo davvero davvero inusuale. "The darkest hour" dal titolo potrebbe far pensare ad un pezzo metallico potentissimo e oscuro. Pure l'introduzione delicata e acustica (con tanto di suoni di gabbiani in sottofondo) non sarebbe da prendere come un segnale definitivo. Niente affatto. L'intro ci conduce davvero stavolta ad una ballad sofferta e sentita, con un Bruce Dickinson perfetto (il pezzo sembra quasi uscito da un suo album solista). Bellissimo l'assolo di chitarre, uno dei migliori dei maiden da 30 anni a questa parte. Insomma molto molto bene, non quello che uno si aspetta ma davvero ben fatta (voto 8).

“Death Of The Celts” inizia anch'essa in maniera delicata, acustica, ma sappiamo che stavolta non possiamo assolutamente fidarci. La durata, l'incedere iniziale alla "The clansman" ci fa presagire già quello che arriverà. E puntualmente non veniamo smentiti. Epicità a pioggia come solo i Maiden sono in grado di creare. Pezzo potente ma molto melodico, dove Dickinson scompare per gran parte del tempo per lasciare spazio ai 3 chitarristi che sembrano battagliare per prendersi la scena. Siamo di nuovo dalle parti del metal progressivo. Ci sono pure le tastiere che donano al tutto un sapore particolare ed accompagnano Dickinson mentre ritorna per breve tempo per la parte finale simile all'intro.
Un pezzo insomma imponente e cangiante, come nella migliore tradizione del gruppo (voto 8,5).

“The Parchment” alza ancor di piú la posta (é il pezzo piú lungo di tutto l'album) : intro orientaleggiante e misterioso. Molto potente, massiccio, con un riff minaccioso e un cantato rabbioso. Il pezzo é sicuramente tra le cose piú pesanti di questo Senjutsu eppure non manca un certo spirito melodico, saranno le tastiere che donano al tutto ancora una volta un sapore progressivo o saranno le chitarre che, come da tradizione, riescono sempre a risultare gradevoli in qualsiasi veste. Ancora una volta sembra di assistere ad un "triello" tra chitarre pieno di cambiamenti e di epicità. Non c'é che dire, questi ultrasessantenni ci sanno fare, ancora. Certo i tempi di Ryme of the ancient mariner sono lontani ma il pezzo non sfigura di fronte ai piú storici per durata e complessità del gruppo (voto 9).

"Hell on earth" chiude il terzetto dei pezzi forti dell' album. Dei tre é sicuramente il piú melodico. La classica intro acustica, stavolta piú breve, ci conduce ad un crescendo col classico incedere galoppante e, ancora una volta, epico. Stavolta però siamo piú vicini al progressive che al metal. Il pezzo é infatti molto gradevole e pur nelle sue continue mutazioni mantiene un impianto melodico con un ritornello (?) davvero riuscito. Ma come detto il pezzo non ha una struttura canonica ed anzi fa sfoggio di invidiabile camaleonticità grazie anche alle tastiere che dipingono atmosfere a tratti perfino sognanti nonostante le tematiche del pezzo. Basti dire ad esempio che prima di entrare Dickinson il brano va avanti per 3 minuti e oltre quasi come fosse uno strumentale. Difficile chiedere di meglio. Bruce Dickinson appare perfettamente a suo agio poi in questo tipo di song. (voto 9)

Si chiude cosí in bellezza un lavoro ben suonato, dalla struttura ben definita (una prima parte dove i pezzi piú immediati la fanno da padrone ed una seconda parte piú complessa che flirta spesso col progressive), piú compatto del precedente, che non sconvolge per originalità ma coinvolge per il suo essere rassicurante.
Magari non ci sarà un pezzo destinato ad essere annoverato tra i classici dei classici e probabilmente neanche una nuova Empire Of The Clouds ma é un disco che non ha quasi mai momenti discutibili, un pregio non da poco.
I Maiden insomma sono tornati e sono ancora come li avevamo lasciati qualche anno fa. Scusate se é poco alla loro veneranda età.

Voto CD 1: 7,5
Voto CD 2: 8,5
Voto globale: 8+

sabato 28 agosto 2021

#SerieA_21/22 2> #JuventusEmpoli 0-1 – Jay fu...


Com'era il fatto? Ronaldo non serve, è un giocatore finito, bla, bla, bla... Non perdete tempo, Ronaldo era l'unico giocatore da Juve e la sua partenza ci toglierà minimo 20/25 gol fino a fine stagione. Questa è una squadra così in alto mare che persino gli arbitri banchetteranno, perché tanto neppure una mosca avrà il coraggio di ribellarsi.

Allegri non può fare miracoli, stasera si è visto il remake dell'horror visto lo scorso anno contro il Benevento. Covid a parte, non ti puoi permettere di presentarti in un campionato di serie A con i vari Bernardeschi, De Sciglio, Rugani, ecc. Ma soprattutto senza un centrocampo da serie A e senza un attaccante serio. Lì davanti abbiamo gente che pensa più a chi deve passare la palla che a tirare in porta.

Il buon inizio di Udine si è frantumato sulle papere di Szczesny e sull'addio di CR7. Addio tardivo che non ci lascia né spazio né scampo. Questo rischia di essere il peggior campionato della storia bianconera. L'abbiamo visto lo scorso anno cosa ha significato partire così in ritardo, persino iniziando con una vittoria.

L'impressione più negativa è che non ci sia alcuna soluzione. Prendersela con l'allenatore è un esercizio ignorante e inutile. Questi sono uomini senza orgoglio e senza palle, che sinora si erano nascosti dietro ai 30 gol di Ronaldo ed ora sono nudi sotto i riflettori. L'unica cosa positiva è che almeno quest'anno riceveranno la loro dose di fischi dal pubblico, anche se non in piena potenza.

Di questo passo aspettiamoci di tutto, anche arbitraggi peggiori di questo, nessuno se ne accorgerà. Con un centrocampo persino peggiore del fischietto, che dovrebbe pagare il prezzo del biglietto più che percepire uno stipendo. Un attacco che non fa onore al nome attacco. Qualsiasi avversario può venire qui a vantarsi di se stesso, ignorando la storia del Benevento. L'Empoli stasera potrà vantarsi e festeggiare quanto vuole ma se vuol davvero salvarsi meglio paradossalmente si dimentichi presto di stasera, perché senno alla prossima ne prende sei come lo Spezia. Quando giochi contro questa Juve è tutto facile, così come quando giocavi contro l'Inter di qualche anno fa che battevano cani e porci.

Nemmeno un elettroshock collettivo può svegliare queste schiappe. E davvero sono in pochi quelli che si salvano, uno su tutti Chiesa. Ma se nessuno va a messa nemmeno lui può fare miracoli. Questo è un gruppo senza Dio, perduto nel deserto dirigenziale ed economico. Siamo in una tempesta dalla quale dobbiamo prima pensare a salvare la pelle. Tutto il resto sono chiacchiere morte.

domenica 22 agosto 2021

#SerieA 21/22 1> #UdineseJuventus 2-2 – Porte aperte alla Dacia


Lasciatemi esordire con un commento a caldo. Uno dei commenti più incazzati degli ultimi tempi e posso farlo solo se è bello caldo, come il pane che esce dal forno. Anche perché trovo del tutto inutile commentare in altro modo una non-gara come questa.
Avrei voluto parlare del partitone di Dybala e del suo grandioso esordio da capitano, o parlare del ritorno alla Juve di Allegri o di qualsiasi cosa d'altro, persino del tempo meteorologico di Udine. Ma tutto scompare come lacrime della pioggia di fronte allo scempio al quale abbiamo dovuto assistere stasera. Un eclissi polacco che ci è costato due punti in questa partita e forse anche un bel po' di morale per le prossime, dato che tutte le altre han vinto.

Inizio allora arrivando subito al dunque: trovo vergognoso il fatto che, una squadra con una tradizione storica di grandi portieri debba ridursi ad avere come estremo difensore uno che per cognome ha un codice fiscale... Ma non certo per il suo cognome, che a nulla gli serve per parare, ma per le sue mani, peggio messe del suo cognome poiché non hanno nome... perché stasera sono state innominabili.

Se segni due gol, prendi due pali, ti annullano l'ennesimo gol col millimetro, nulla puoi contro l'urgano Szczesny, che stasera ha fatto più danni di Henry. Quello che abbiamo visto stasera è stato qualcosa di ignobile per un professionista. Un essere umano con un po' di amor proprio, non dico che avrebbe dovuto farci la grazia di rescindere, ma quanto meno dovrebbe rinunciare ad un mese di stipendio e darlo ai poveri. Quelli che davvero stasera avrebbero meritato più di lui anche solo un tozzo di quel pane caldo che sto sfornando in questo sfogo fiume.

Di fronte a quello che ho visto decade tutto. Non mi importa che sia solo la prima giornata, nemmeno che non sia la finale di Champions. Avessimo perso 3-0 giocando male me ne sarei fatto una ragione, appunto perché siamo ancora alla prima e appunto perché non è una finale di Champions. Ma se un solo giocatore è stato in grado di regalare un pareggio del genere, a qualsiasi avversario, il calcio non c'entra più.

Davvero tra SZCZ e DAZN non so chi mi ha fatto incazzare di più (da notare i nomi che sembrano bestemmie onomatopeiche da fumetto) e chi mi farà incazzare di più. Nell'anno in cui SKY come gli americani ci lascia in mano di questo streaming talebano, nemmeno buono a mettere su una diretta calcio, per dirne un'altra. Davvero si parte nel peggiore dei modi.

Qui non si parla di episodi, come i due pali o i gol annullati, qui si parla di una prestazione quasi scientifica, dal punto di vista negativo. Qui parliamo di una tifoseria, o peggio ancora di una dirigenza, che invece di pensare alle sorti di Ronaldo avrebbe fatto bene a prendere un portiere e non uno di quelli che la mattina, quando scendi di casa, trovi giù a leggere il giornale. Poiché già lo scorso anno ha spesso dimostrato di non essere un portiere da Juve, quest'anno ho paura che ripeteremo (speriamo non peggio) i tempi di Van Der Sar.

Detto questo... Davvero... Trovo superfluo parlare di qualsiasi altra cosa. Meglio invece lasciare che questa serata rimanga nell'oblio calcistico. Meglio che il mio sfogo termini il prima possibile. Facciamo che la partenza falsa della Juve (non per colpa della Juve) coincida con la mia falsa partenza. Se volete parliamo del tempo. Degli uragani che si trasformano in tempeste tropicali, dei 50 gradi di Siracusa o della pioggia caduta sulla calotta polare. Possiamo parlare di tutto quello che volete, purché non mi facciate parlare di quell'uomo.

Il mio unico desidero stasera è pensare a lui il meno possibile. Parlare di lui il meno possibile.

Toglietemelo davanti.
Toglietemelo davanti.

lunedì 12 luglio 2021

#euro2020 FINALE (#ITA vs # ING) Another brick in the wall





Ligabue cantava "E ti senti ad una festa per cui non hai l'invito". Questo deve essere stato l'umore in generale della truppa azzurra a questa finale degli europei. La sensazione era che tutto fosse pronto ed apparecchiato per la vittoria degli inglesi e ci si sentiva un po' degli intrusi, come delle mosche che di presentano ad un picnic. Perché oh, stavolta dopo tanto parlare il football era pronto davvero a tornare a casa, ma non c'era manco da discuterne. Il segnali erano chiari: Ceferin che aveva già promesso la coppa al compare BoJo, la partita a Wembley davanti a quasi 60.000 tifosi di casa, la convinzione degli albionici (gente che si era già tatuata la coppa, programmi TV col conto alla rovescia per i festeggiamenti), la sconfitta di Berrettini a Wimbledon poche ore prima...Oscuri presagi. 


Italia-Inghilterra 4-3 (dcr) 


Si arriva alla gara e le sensazioni si fanno ancora piú nefaste: il pubblico che urla, le bandiere inglesi, il frastuono, Beckham che sorride tra la folla, sembra davvero una festa, la loro festa, uno show, tanto che lo "Shaw" inglese in campo comincia già dopo meno di 2 minuti. Manco scendi in campo a momenti e già sei sotto. Cosa potrebbe andare peggio? E' una doccia gelata per gli azzurri, che già piove a dirotto di suo. E allora non ti resta manco il classico "potrebbe sempre piovere".

Gli inglesi in campo sono proprio sicuri, tranquilli, consapevoli e...supponenti. Si perché all'improvviso, forse perché forti del fatto di essere la migliore difesa del torneo, cominciano ad arretrare progressivamente sempre piú. In pratica cominciano a giocare "all'italiana" e hanno buon gioco vista la solita impalpabilità di Immobile (di nome e di fatto per tutti gli europei) ed Insigne (manco un "tiraggir"). L'unico che si sbatte pare essere Chiesa ma l'Italia appare frastornata anche quando ha in mano il pallino, tanto che nel primo tempo gli inglesi si affacciano piú di una volta nella nostra area (per fortuna Sterling é in serata da tuffatore piú che in quella da goleador).
E allora visto come vanno le cose gli inglesi già che ci sono cominciano ad arretrare ancora di piú. Non sarà troppo? Macché, questi blindano il risultato è non ti fanno passare, i gladiatori eroici che riportano a casa il calcio a forza di spallate e spazzate.
Nonostante Chiesa non si dia mai per vinto se non alla sua caviglia, non sembra proprio serata, il loro portiere sventa con sicurezza le poche minacce al loro "muro" invalicabile. 


Wash your mouth 


Ma all'improvviso, dal nulla, al minuto 67' il muro crolla, inglesi salvati prima dal palo su Verratti ma Bonucci ribadisce in rete: 1-1. Non ci si crede, non ci credono manco gli inglesi, tanto che per il resto del secondo tempo continuano a fare catenaccio, forse convinti che pure un pari bastasse a far tornare a casa sto benedetto football. Sono storditi, vivono ormai come in un sogno in balia degli eventi, l'Italia non é capace però di assestare il colpo definitivo. 
Nemmeno i supplementari cambiano il copione, solo la stanchezza degli azzurri sembra risvegliare dal torpore gli inglesi che sul filo di lana provano il sussulto. Stavolta però il muro si chiama Chiellini. Dopo una carriera all'ombra di nomi piú grandi e celebrati é la sua ultima occasione di entrare nella storia con la maglia azzurra e dopo 120 minuti di gioco corre e ringhia come se di anni ne avesse 27 invece che 37.







Si va ai rigori e qui si ricomincia con gli oscuri presagi. Finora, infatti, chi aveva vinto ai rigori aveva sempre perso la gara seguente, sempre ai rigori, chiedere a Svizzera e Spagna. Volete che non capiti a noi stavolta? Ci tocca. E' destino. 
Poi guardi Belotti e perfino Jorginho sbagliare e ti dici "ecco lo sapevo" e invece non sai un bel nulla. Non sai come non lo sapevano gli inglesi, non lo sapeva la cabala, non lo sapeva nessuno. Perché i rigori, i maledetti rigori, sono sempre imprevedibili e allora accade che quelli sbaglino piú di noi e Donnarumma si trasformi in Superman. 
Non ci sono proclami o segni del destino che tengano, la festa del pubblico di casa si trasforma in tragedia, "football is coming Rome". Mai dare per scontate le vittorie o le sconfitte. 

Dopo 53 anni l'Italia torna dunque a vincere gli europei, con una squadra alla quale non avresti dato un euro. Zero campioni, zero fenomeni, un gruppo nato dalle macerie di una nazionale che manco era arrivata a disputare gli scorsi mondiali. E invece un altro muro é stato abbattuto. A volte le imprese accadono  e questa indubbiamente lo é.