Caro Adani, se "il calcio non è semplice", come mai le partite si somigliano tutte, o almeno quelle del tuo amico Thiago? Cagliari-Juve ha lo stesso leitmotiv di Juve-Cagliari dell'andata, con una sola, non trascurabile, variazione finale: la vittoria. Come all'andata, dopo una trama di venticinquemila passaggi, più del 70% di possesso palla e mezza dozzina di gol mangiati, restiamo attaccati al misero gol di Vlahovic. Spesso però il calcio è fatto di piccole varianti. Non il battito d'ali delle farfalle in Australia, ma piccole episodi che spostano tutto. Allora era il Douglas Luiz che causava lo stupido rigore del pareggio finale, ora il Luiz che salta il finale per infortunio e un rigore solare non dato a noi.
Il Cagliari stesso, è quello visto anche in Coppa Italia. Tutti dietro e provare ad uscire, magari approfittando dei nostri errori. In coppa però gli è andata meno bene, perché noi siamo stati più cinici, ma in complesso sono tre partite che potevano finire con la medesima goleada bianconera. Ecco. L'unica grande variabile di questa gara è stato vedere le due punte in campo sul finale. Non a caso oggi le previsioni meteo indicano possibili piogge. Folgorazione sulla via di Damasco o colpo di sole? Lasciatemi restare scettico. Nelle interviste gli stessi Gatti e Vlahovic sono parsi disilussi, come quelli che col volto dicono: "sarà, ma non ci credo".
Dopo l'eliminazione in coppa Thiago difende il suo fondamentalismo tecnico, attaccando chi, nello spogliatoio osa contraddirlo. Lascia ancora una volta fuori Thuram e in campo il suo pupillo Koop. I suoi giocatori non gli danno neppure una mano, come Yildiz ci prova più di una volta ma la piazza sempre centrale. Ci è voluto uno scippo di Vlahovic alla disattenta difesa sarda. In una giornata piena di errori difensivi, autogol e gollonzi, Vlahovic entra di forza e di giustezza. Sembra un pregiudizio, ma quel pallone che viaggia piano verso la porta sguarnita, spesso l'abbiamo visto uscire, o abbiamo visto il difensore recuperare sulla linea. Solo l'inquadratura dietro la porta ci dà l'idea di quanto il difensore rossoblu non potesse arrivarci.
Una giornata piena di errori, si diceva, come quelli arbitrali. Abbiamo assistito alla concessione di rigori più o meno assurdi, ma a Cagliari il VAR resta spento. Col monitor spinto giù dalla scrivania come Luperto su Vlahovic in area. Per nostra fortuna l'abbiamo sfangata, approfittando così del passo falso delle nostre dirette antagoniste. Ma senza risultati finali sono solo episodi isolati. Come commentare il parziale di una partita di basket. Piuttosto vediamo come va la prossima, dato che torna una gara senza appello, di Coppa Italia, senza dimenticare cosa è stato lo stesso Empoli nelle due partite di campionato. Anche allora fu pareggio e goleada ma con gli stessi rischi. Quindi inutile che raccomandi occhi aperti tanto non servirebbe.
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