domenica 6 ottobre 2019

C'era una volta a...Hollywood - Quentin Tarantino (2019)

Brad Pitt, Leonardo Di Caprio, Al Pacino... diretti da Quentin Tarantino? Cos'è, il paradiso del cinefilo? No, è "solo" l'ultimo film del regista del Tennessee (ultimo in ordine di tempo, penultimo, stando a quanto dichiarato da lui stesso - poi vedremo se manterrà la parola). Già solo leggendo il cast citato stiamo parlando di un film che va visto. Si trattasse anche solo della pubblicità di una marca di sigarette. 
Scriverci poi una recensione, invece, non è cosa da poco: il problema infatti non è cosa dire, ma cosa non dire. Si sa, infatti, che i film di Tarantino sono così "pieni" che si fa fatica a lasciare fuori qualcosa, qui poi si parla addirittura di un film stracolmo di eventi, persone, film, serie tv da citare o da considerare. Si potrebbe dire perfino che è un film fatto solo di quello: citazioni. Si, lo è molto più del solito. Va da se che se non vi piacciono opere del genere allora avete sbagliato sala. C'è sempre il Re Leone in quella accanto.

mercoledì 2 ottobre 2019

UCL_19-20 D2> #JUVENTUSbayerleverkusen 3-0 - Tre pastiglie europee

Nella scala epicurea di questa nuova Juve, la strada verso il "piacere durevole" che si intende raggiungere prevede vari step. Prima di poter vincere-e-convincere (alias divertire-la-gente) bisogna che innanzitutto si... vinca, condizione essenziale se ti chiami Juve. Poi che si riesca a non soffrire più di tanto nelle partite, smarcandosi dall'ultimo anno di Allegri ma soprattutto solidificando la fase difensiva. Successivamente serve che i giocatori per prima si... "divertano"... brutta parola, sarebbe meglio dire: che... trovino un'amalgama e un automatismo tale da "trovarsi" tra di loro a memoria senza fare fatica e senza restare in campo come chi non sa cosa fare nell'immediato. Ma mi rendo conto che è più breve dire "divertirsi" o "divertire" come se si fosse ad una manifestazione circense. Infine potrà arrivare il piacere voluttuario del divertire lo spettatore. Quello nostro in primis e di più di quello del circo antiju. Ma, come ci insegna lo stesso Epicuro, per ottenere questo piacere secondario e cinetico non si bisogna sacrificarne uno primario di tale scala. 

domenica 29 settembre 2019

#SERIEA_19-20 6> #JUVENTUSspal 2-0 - Il cammino interiore


Iniziamo con una battuta. Quando alla vigilia ho letto "Juve-Spal a Piccinini" ho distrattamente pensato: "caspita, Sandrone è passato a Sky...". Naturalmente si trattava dell'arbitro e non del telecronista.

Juve-Spal e uno di quei pomeriggi che parte sonnacchiosi, lenti. Come la Juve degli ultimi tempi. I giocatori in campo parevano avere più sonno di me che per vederli ho dovuto rinunciare alla consueta pennichella pomeridiana. Poi tutto sembra svegliarsi e muoversi nella giusta direzione, ma per farlo ci mette un tempo intero. Come un TIR che arriva da lontano e suona insistentemente la tromba bitonale. Tenuta in piedi dalle prodezze di Berisha, la piccola SPAL alla lunga deve soccombere e lasciarlo passare. Una volta divenuto facile ti accorgi che ti sta pure stretto.

mercoledì 25 settembre 2019

#SERIEA_19-20 5> #bresciaJUVENTUS 1-2 - La Juve va ancora... Pjanic


Si gioca Brescia-Juve ma sembra di assistere al remake di Juve-Verona. Basterebbe quasi ricopiare quell'articolo e incollarlo in questa textbox, per poi pubblicarlo. Naturalmente facendo le dovute sostituzioni del caso. Ricordate come andò? Sono passati appena tre giorni: una Juve ancora fuori dal famigerato sarrismo, costretta a recuperare lo svantaggio contro una provinciale che lotta per la salvezza. Di diverso davvero poco. Giusto il fatto che col Verona quel tiro era imparabile per Buffon mentre col Brescia molte delle responsabilità sono proprio imputabili a Szczesny. E giusto per non essere originale mi accodo al gioco di parole sul nome di Miralem che oggi tutti e tre i giornali sportivi non potevano esimersi dal fare, come partecipando ad una sorta di challenge sui giochi di parole a tema.

lunedì 23 settembre 2019

Gravity Rush 2 - Project Siren/SCE - Piccole Icaro

Di esclusive ottime, per Playstation 4, Sony ne ha sfornate molte, così tante che a volte si finisce per dimenticarsi di alcuni titoli magari pubblicizzatissimi alla loro uscita ma che dopo qualche tempo si perdono nei meandri videoludici. Gravity Rush nacque in fondo su PS Vita e arrivò poi forzatamente su PS3 per poi sfociare anche su PS4. Non era un capolavoro, era un gioco interessante sviluppato su un concetto intrigante (e all'epoca poco sfruttato): mutare la gravità per risolvere problemi e sconfiggere nemici. Nonostante i tanti problemi (un sistema di controllo problematico e poco raffinato, zero missioni secondarie e anche poco interessanti...) si fece apprezzare, grazie al particolare stile visivo (a metà tra anime e cartone animato francese) e ad una trama molto interessante e piena di misteri, misteri che lasciava praticamente tutti in sospeso. Naturale che di lì a poco arrivasse un seguito e così fu, stavolta studiato appositamente per Playstation 4. Gli sviluppatori si saranno detti "visto che dobbiamo produrlo per l'ammiraglia, ingrandiamolo e pompiamolo rispetto al precedente" e in effetti ne è uscito proprio quello: un gioco "montato". Più grande (le metropoli da esplorare diventano ben 3), più longevo, con una grafica migliorata, con tante missioni secondarie. Il problema è che durante questa opera di pompaggio ci si è dimenticati di un piccolo dettaglio: la sostanza.

domenica 22 settembre 2019

#SERIEA_19-20 4> #JUVENTUSverona 2-1 - Lag Analogico


Regressione, è il termine che mi balena subito in mente. Mezzo passo avanti e mezzo passo indietro (che non è intero solo per il risultato). Dopo Madrid un ritorno virtuale a Firenze, sia sotto l'aspetto fisico che sotto quello tattico. Uno spettacolo alquanto bruttino se non preoccupante. L'avevamo detto, la strada era lunga e tortuosa e dovevamo percorrerla con pazienza e sacrificio (di punti) sperando che il protrarsi della fase di assestamento sia il più possibilmente rapida. Col Verona meno male che la vittoria è arrivata e a tratti è stata questione di "culo".

giovedì 19 settembre 2019

#UCL_19-20 D1> #atleticomadridJUVENTUS 2-2 - Uno spettacolo per gli... altri


Che partita! Che emozioni! Che spettacolo... si ma per gli altri. Quelli che hanno visto la partita da "neutrali". Quelli che chiamarli "neutrali" è un eufemismo, visto che quando gioca la Juve non esistono spettatori che si possono definire tali. Ah, certo per loro deve essere stata una gran bella partita, anzi avranno addirittura goduto nel vedere la Juve gettare via due punti a Madrid, dopo essere passata sul doppio vantaggio. Giusto un brivido sul finale, quando quell'exploit di Ronaldo finisce con la palla di poco a lato, lasciando in apnea il Wanda Metropolitano. 

mercoledì 18 settembre 2019

#SUBURRA Seconda stagione - SerieTV 2019

La prima stagione di Suburra - pur soddisfacendomi - mi aveva lasciato uno strano retrogusto: era come se avessi visto 2 serie diverse inserite nello stesso contenitore. Nella prima ci trovavamo di fronte ad una specie di Gomorra "romano", con le classiche situazioni da quartieracci italici, con personaggi pittoreschi e grottescamente ancorati ad una visione della vita e del mondo perennemente fuori dai limiti.  Nella seconda invece avevamo un misto tra una classica fiction televisiva italiana (di quelle che vanno in prima serata su rai 1) e una puntata di Distretto di Polizia (per par condicio).

domenica 15 settembre 2019

#SerieA_19-20 3> #fiorentinaJUVENTUS 0-0 - Pomeriggio in bianco

Fiorentina-Juve è stata così brutta che quasi si fa fatica a parlarne. Ti prende la pigrigia persino a ripensarci per scriverne. Una Juve bianca e pallida come la maglia con cui è scesa in campo. Davvero sembrava di assistere a Bari-Fiorentina. Biancorossi praticamente inesistenti. Una squadra sfatta, molla e rotta in cui non si salva nessuno; Da CR7 a quello che passa le borracce ai giocatori durante il cooling break (per dire) in questo primo pomeriggio di calcio offerto all'Asia per rimpinguare il bottino di una Serie A che non è capace di vendere alle TV (fondando duopoli) e che piange pirateria. A memoria d'uomo non ricordo tre cambi per infortunio muscolare, due dei quali nel primo tempo. Mai come questa volta le Nazionali (e un poco l'orario) sono state una piaga d'Egitto. 

mercoledì 11 settembre 2019

IT: CAPITOLO 2 - Andrés Muschietti

Di cosa avete più paura? Di sicuro la risposta più sincera non può non essere che di qualcosa che vi portare dietro sin dall'infanzia. Un trauma sepolto. Un mostro che si nasconde lì da quando eravate piccoli e che non avete mai sconfitto definitivamente. Per alcuni potrebbe essere proprio la paura per i pagliacci (o clown che dir si voglia), magari un incubo nato la sera in cui avete visto il "vecchio" IT alla TV e che ora, cresciuti, stride nel vostro cervello come il rumore delle unghie sulla lavagna. Il secondo capitolo dell'IT di Muschietti parla pressapoco di questo, discostandosi dall'alternatività tra presente e passato che caratterizza la narrazione del Romanzo di Stephen King, prima che della sua trasposizione televisiva del 1990.