giovedì 11 aprile 2019

#UCL1819 1/4 A> #AjaxJuventus 1-1 - Un Quarto Mezzo Pieno


Nella storica sera della prima foto mai scattata di un buco nero, si consolida l'einsteniana teoria della relatività, che tra le altre cose parla di "differenze di osservazione" di un fenomeno fisico da parte di due osservatori in due sistemi di riferimento diversi. Per il sistema di riferimento di un ottimista dunque, questo pareggio esterno è una buona cosa, perchè ci concede un vantaggio, seppur minimo, ma che dopo Atletico-Juve avremmo comunque agognato. Giocheremo in casa, dove sappiamo far bene, e siamo abituati a far meglio i ritorni che le andate. 
Per quello di un pessimista le insidie sono invece molte di più di quelle che si possono osservare ad occhio nudo e davvero servirebbe un sistema di osservazione, non dico della potenza di quello che ha "scatatto la foto" del buco nero, ma comunque fatta di attenzione per evitare di sentirci già qualificati. In breve se da una parte si era stati eccessivamente pessimisti dopo l'andata degli ottavi, dovremmo evitare di essere eccessivamente ottimisti dopo l'andata dei quarti.

domenica 7 aprile 2019

#SERIEA1819 31> #JuventusMilan 2-1 - Kean ce ne frega a noi delle vostre beghe!


Se alla SNAI si potesse scommettere sull'eventuale presenza di polemiche dopo uno Juve-Milan sarebbe una fissa coi fiocchi, ma forse fanno bene i bookmaker a non quotarla, altrimenti chiuderebbero per bancarotta, dato che ormai la polemica in questa partita è scontata quasi quanto il calcio d'inizio. Naturalmente, come sempre in questi casi, basta poco ad ingigantire un episodio, tanto da tramutarlo in “certo” da “dubbio”, etichettando un'interpretazione arbitrale come errore e trasformando un episodio nell'episodio. Naturalmente dall'altra parte ci siamo noi, a guardarli e a ridere come si guarda un bambino che saltella e sbatte i piedi, poiché sappiamo che qualunque fosse stata la decisione di Fabbri su Sandro, per noi sarebbe cambiato poco o nulla, per quanto riguarda il campionato e forse anche per quanto riguarda questa stessa partita.

venerdì 5 aprile 2019

5 film da recuperare di John Carpenter

Continuiamo il nostro excursus sul cinema di John Carpenter. Dopo aver parlato dei 6 film fondamentali per capire il suo stile, ci occupiamo oggi di 5 film di genere che vale assolutamente la pena di recuperare, film senza significati metaforici o politici, da guardare magari senza troppi pensieri ma che a loro modo costituiscono tappe importanti all'interno della sua carriera.


1. Fog
Una classica storia di fantasmi in un film sulla vendetta e l'espiazione. Nulla di particolarmente sconvolgente o originale ma lo stile è assolutamente riconoscibilissimo, a cominciare dal finale: beffardo e irridente come da tradizione. Il tema dell'isolamento e dell'impossibilità di comunicare con l'esterno per chiamare i soccorsi saranno sviluppati meglio nel successivo La Cosa, ma la tensione (anche grazie ad una trama semplice ma affascinante) è sempre presente. Tante le citazioni, soprattutto nei confronti di Lovecraft. Da evitare assolutamente l'inutile e fuorviante remake.



2. Christine - La macchina infernale
Un adattamento abbastanza fedele del romanzo di Stephen King o quantomeno un film che ne riprende lo spirito di fondo. La strana storia dell'attrazione di un ragazzo per la sua macchina è lo spunto per una riflessione sul bisogno di indipendenza e di libertà che attraversano il passaggio dall'adolescenza all'età adulta (l'imbranato Ernie si trasformerà fino a diventare un sadico e un assassino, in una parabola che ricorda un po' quella dei villain nei fumetti supereroistici) Il retrogusto nostalgico e dolceamaro sono comunque quasi più presenti rispetto all'horror puro, anche se non manca almeno una scena cult da ricordare: chiedere ai Radiohead.



3. Starman
Carpenter che gioca a fare Steven Spielberg. Dopo che quest'ultimo gli aveva rubato la scena con ET (il flop de La Cosa, uscito proprio lo stesso anno del fortunatissimo film sull'alieno "buono"), anche John prova a girare un film "per famiglie" con un extraterrestre come protagonista. I punti di contatto con il film del regista di Cincinnati ci sono tutti, Starman però è soprattutto una storia d'amore, un amore universale che va al di là di tutti gli ostacoli e le differenze. Forse una tematica banale (non in questi tempi probabilmente) ma la messa in scena è efficacissima e coinvolge.




4. Grosso Guaio a Chinatown
Un film fantasy pieno di scene di lotta, frasi cult, effetti speciali (per l'epoca e per il budget consueto a disposizione del regista) da urlo e (soprattutto) con un antieroe come protagonista che è rimasto nella storia del cinema. Il vero eroe della vicenda è infatti paradossalmente la "spalla" del protagonista, mentre lui, il camionista Jack Burton, uccide più con le battutacce che con le armi e non capisce quasi nulla di tutto quello che gli accade intorno. Non ci troviamo di fronte ad una vera e propria parodia, tuttavia il film è meraviglioso proprio perchè si diverte a ribaltare tutti i cliché del cinema action di quegli anni. La dimostrazione che Carpenter oltre alla fantascienza e all'horror è capace di gestire anche un film commedia alla perfezione, i tempi comici sono perfetti.


5. Il Signore del Male.
Dietro alla dura invettiva a certe organizzazioni ecclesiali (comunque ben visibile) si cela un film horror inquietante e pieno di tensione, quella tensione creata non dai mostroni o dalle scene splatter, ma dalla perdita di tutte le nostre certezze sul mondo e sulla nostra vita (da brividi il raggelante e indimenticabile messaggio dal futuro"Questo non è un sogno. Non è un sogno. Noi usiamo il sistema elettrico del tuo cervello come una ricevente. Non possiamo trasmettere attraverso interferenze consce. Tu ricevi questo messaggio come se fosse un sogno. Noi trasmettiamo dall'anno 199....") Se il film precedente era quello più divertente e divertito di Carpenter, questo invece all'opposto è il suo film più "Cattivo", crudele, un vero e proprio pugno nello stomaco dall'inizio alla fine. Un horror metafisico. Si respira un'area funerea e di pericolo incombente (quel tipo di pericolo che ancora una volta ha a che fare con Lovecraft più che col classico pazzo serial killer dei film horror) continuamente, il cameo di Alice Cooper poi non fa che conferire al film un ulteriore status di cult. Un controverso e filosofico "what if" che non può non far discutere, anche a distanza di anni.


mercoledì 3 aprile 2019

#SERIEA1819 30> #CagliariJuventus 0-2 - Kean Canem Edit


Nel turno infrasettimanale che la Lega scientemente inserisce sempre tra la nefasta "pausa" nazionali e l'eliminatoria di Coppa (come a dire: "innaffiamo i fiori ora che piove") una Juve piena di defezioni liquida il Cagliari con inaspettata naturalezza. Molti l'aspettavano al varco, anche perchè solitamente questo è sempre stato un campo ostico anche in tempi di "salute", lecito dunque per i vari Padovan sognare una Juve sconfitta con un Napoli che accorcia 6 punti in una settimana, sperando nel remake di "quella Juve di Ancelotti che aveva nove punti di vantaggio sulla Lazio a sette giornate dalla fine" (parole sue). Peccato per lui che oggi Ancelotti sia dall'altra parte e che non ci sia più Collina ad arbitrare.

domenica 31 marzo 2019

#SERIEA1819 29> #JuventusEmpoli 1-0 - Quel pomeriggio di un giorno da Kean


Se penso che mancano ancora nove partite alla fine di questo campionato, il mio timore e che possano essere tutte simili a questo nevrotico martirio. Senza supporto dagli spalti e insopportabili in campo, una situazione che sfiora la paranoia ormai. Una Juve che spesso già non era andata tanto per il sottile col gioco, preferendogli sempre e comunque una vincente concretezza, con un simile distacco in campionato e con distrazioni varie, che vanno dal pensiero per la Champions e le probanti "scampagnate" di Nazionale, non sembra avere più tanta voglia di fare il compitino, non vedendo l'ora che la "scuola" finisca. Tutto questo in una cornice apatica e surreale che tutto consiglia tranne che il risveglio dal torpore primaverile.

mercoledì 27 marzo 2019

6 film fondamentali per capire John Carpenter - parte 2

4) La cosa (1982)
Il film meno "politico" di questa lista, anche perchè si tratta di un (quasi) remake. Si torna cinematograficamente alla tematica dell'assedio, in un posto ancora più inospitale e insidioso del solito. Qui i cattivi non sono semplicemente disumanizzati come negli altri film, non sono proprio umani, vengono da un altro mondo. Se la minaccia è ovunque, anche nella persona che ti sta di fianco, di chi potrai fidarti? Dovrai riuscire ad individuare l'umanità da piccoli segnali, indizi, frasi, comportamenti. Ma esiste ancora qualche umano o sono stati già tutti corrotti e replicati? E' con questa domanda che si chiude il film, portandoci a riflettere su quanto visto fino a quel momento e sulla nostra visione del mondo. Spesso il pericolo deriva più da chi ci sta vicino, un alieno sotto mentite spoglie, che da chi sappiamo essere già una minaccia. Ci ritroviamo quindi senza contromisure e saremo costretti a riscoprire l'istinto.


5) Essi vivono
Ancora una volta un cattivo "alieno" eppure tremendamente vicino a noi. Qui però si rincara la dose: con Essi Vivono Carpenter gira il suo manifesto politico. Un film dove il messaggio è più importante della forma, dove la sua visione del mondo viene portata a compimento in maniera concreta. Siamo ormai assuefatti alle mode, alla pubblicità, allo stile di vita che la società ci impone, non riusciamo più a "vedere". Continuamente bombardati dai media, dalle promesse dei politici, dal nuovo fenomeno del momento, dall'apparenza sulla sostanza. Stiamo perdendo il nostro lato umano, vendendoci, cedendo la nostra personalità a "esseri" che se ne fregano di noi ed intendono solamente sfruttarci e gettarci via quando non gli serviremo più. Chi potrà accorgersi di quello che sta succedendo? Naturalmente  gli esclusi, quelli che vivono alla giornata e che non hanno un futuro, non in questo tipo di mondo (il nome del protagonista è emblematico: John Nada, Nada come nulla, come "un signor nessuno") e non possono che partire già perdenti. Sono stati già buttati via, come spazzatura, non hanno voce in capitolo. La loro stessa ribellione è raffazzonata, fatta senza mezzi, senza possibilità di riuscita. Il mondo è già andato, da tempo ormai.
Un'accusa al reaganismo insomma (siamo negli anni '80), ma che può essere benissimo applicata al trumpismo odierno (non stupiscono quindi gli strali che il povero John si è dovuto sorbire sui social per questa, naturalissima, associazione, strali che di fatto non fanno che confermare quanto ci avesse visto giusto). Un messaggio, quello di Essi Vivono, ancora attualissimo, messaggio totalmente stravolto negli ultimi anni e trasformato in un complottismo "da terra piatta" da chi lo ha interpretato alla membro di segugio. Un film fatto con 2 soldi ma col cuore, che attacca il capitalismo, spesso accusato di essere brutto perchè fatto con pochi mezzi e "con effetti speciali pessimi". Destinato ad essere frainteso e boicottato per l'eternità probabilmente.


6) Il seme della follia
Un ulteriore estremizzazione del concetto già visto in Essi Vivono. Qui a minacciare l'umanità non sono gli alieni ma sanguinari esseri primordiali (le citazioni a Lovercraft sono più che evidenti, anche nel titolo), il loro scopo non è assoggettare e sfruttare, siamo di fronte ad una minaccia ancora più grossa: lo sterminio totale. Attraverso cosa? Il proselitismo.
Lo scrittore Sutter Cane ha tratti in comune con Stephen King ma il suo successo non è genuino, è stato "costruito" al solo fine di corrompere le menti, di tutti e preparare la strada alla venuta dei grandi antichi. Chi non leggerà il suo libro vedrà il film. Una pellicola che in tempi come questi non può che risultare più attuale che mai: i social riescono a raggruppare anche grandissimi numeri di persone grazie alla menzogna e a falsi miti. Più persone entreranno in contatto con quella cerchia e più ne verranno inspiegabilmente attratti, un fascino illogico e privo di appigli con la realtà delle cose ma che, nonostante tutto, continua ad aumentare e ad attrarre persone tanto da diventare alla fine qualcosa di reale e tangibile. La menzogna che raccontata cento volte diventa verità di Goebbelsiana memoria.
Un'accusa anche allo stesso show business, un mercato che si ciba quotidianamente di nuovi fenomeni mediatici, spesso costruiti a tavolino, dietro i quali si nascondono intere industrie pronte e fagocitare fette di mercato e possibili acquirenti.
Nessuna possibilità di scampo. In un turbinio di colpi di scena e cambiamenti di prospettiva, per il protagonista comincerà una spirale di follia nella quale sarà sempre più complicato distinguere la realtà dalla finzione, in un continuo gioco metatestuale che rende questo film non solo significativo ma estremamente godibile anche a livello di puro intrattenimento. 

domenica 24 marzo 2019

6 film fondamentali per capire John Carpenter - parte 1

Non è un mistero il nostro amore per il cinema di John Carpenter. Spesso incompreso, perfino boicottato, è stato invece capace di sfornare film non solo entrati ormai nell'immaginario collettivo ma che, pur se diretti alle masse, hanno spesso precorso i tempi e lanciato messaggi "politici" forti, magari mascherati in mezzo a partiture orrorifiche o angoscianti, apparentemente lontane dalla nostra realtà.
Il male nei suoi film è qualcosa di ancestrale, di antico, non appartiene agli uomini ma è qualcosa di più profondo, talmente profondo che invade la società e corrompe tutto quello che tocca. Saranno allora gli ultimi, gli emarginati, quelli messi da parte dalle istituzioni o dalla società che, spesso loro malgrado, si opporranno allo sfacelo e alla distruzione della stessa, facendosi eroi quando le stimmate da eroi non hanno. Personaggi che più cult non si può insomma. Il nostro speciale in due parti è dedicato a 6 film fondamentali per capire la sua visione del cinema e del mondo.

giovedì 21 marzo 2019

Marvel's Spiderman - Insomniac (2018) - copiare bene

Prima dell'avvento di Rocksteady e della sua saga dedicata al pipistrellaccio di Gotham, i tie-in a tema supereroistico erano sempre stati visti in modo un po' sospettoso dai videogiocatori e non a torto. A parte rare eccezioni, comunque non assimilabili a capolavori (una avente per protagonista proprio l'Uomo Ragno), i videogames dedicati ai supereroi erano sempre state mere commercialate, operazioni rubasoldi,  insulti alle opere originali (tipo l'infame Superman 64 o i Batman tratti dai film di Tim Burton). Poi la luce fu: la saga di Rocksteady dimostrò che, non solo si poteva sfornare un videogame su un supereroe, ma si poteva produrre un capolavoro. E quando esce un capolavoro la cosa più naturale che possano fare quelli che vengono dopo (se vogliono andare sul sicuro) è copiare. Non spudoratamente ma in maniera sostanziosa. Prendiamo gli innumerevoli giochi che ad esempio hanno ripreso il sistema di combattimento dei vari Arkham adattandoli ai contesti più disparati (ad esempio  il mondo di Mad Max). Ma ad un altro gioco sui supereroi? Nessuno, non in quel modo. Poi arrivano quelli di Insomniac e si dicono "perchè non facciamo un gioco su un supereroe, un free roaming, con il sistema di combattimento Free Flow della serie su Batman, con le missioncine secondarie dove poter affinare la propria tecnica, con i gadget da sbloccare, i villain classici che appaiono in missioni secondarie dedicate, la città riprodotta nei minimi dettagli sotto assedio?" "Ma è Batman Arkham City!" "No, noi lo facciamo su un supereroe Marvel...Spiderman toh" "Eh, in effetti, così cambia tutto, la Marvel ne ha copiati a decine di supereroi alla DC Comics e a nessuno ha fatto ne caldo ne freddo, ora ci devono rompere i maroni per un videogioco che noi copiamo da Rocksteady?

lunedì 18 marzo 2019

#SERIEA1819 28> #GenoaJuventus 2-0 - Con l'espressione un po' così... (distratta)


Come si fa a passare da una memorabile cena di coppa ad un pranzo di campionato? La deontologia intestinale di un professionista ben pagato imporrebbe una digestione facile e veloce, ma forse la dimensione umana di un gruppo, ancora tra le nuvole per l'impresa compiuta, conscio di un vantaggio di 18 punti in campionato e con il pensiero già alla sosta, ha suo malgrado dovuto buttare giù l'amaro digestivo di questa prima sconfitta. Quanto, però, questo può risultare comprensibile tra il tifo italico? Come vedremo sotto questo aspetto non ci si annoia mai, checché ne dicano quelli che a Marzo sbuffano per una lotta scudetto tanto sbilanciata.

mercoledì 13 marzo 2019

UCL1819 1/8 R> #JuventusAtleticoMadrid 3-0 - Un Martedì Da Leoni


La tempesta perfetta, la vendetta servita fredda su un dischetto da rigore. La serata della fratellanza e della comunanza bianconera, in cui la Juve fa la Juve (ai massimi livelli) e i suoi tifosi fanno i tifosi, inneggiando la squadra e la maglia per novanta minuti. Juve-Atletico è la serata che non ti aspetti o meglio la reazione che ti... aspetti, perchè la Juve non poteva essere quella vista all'andata. Perché non potevamo uscire da questa coppa senza aver lottato fino alla fine.