domenica 27 marzo 2022

Fear Street (2021)


Fear Street è una specie di paradosso. In pratica si tratta di una trilogia di film horror che però vorrebbe essere una serie TV che però funziona decisamente meglio come se fosse un unico film diviso in 3 parti. 3 lungometraggi ambientati in 3 epoche diverse (1994, 1978, 1666), a raccontare 3 storie diverse che però sono profondamente collegate.
In pratica una strega, diventata immortale, si reincarna in alcuni giovani sventurati nel corso degli anni portandoli a commettere efferati omicidi fin quando qualcuno non spezzerà la maledizione. C'è molta più carne al fuoco per fortuna ed i colpi di scena non mancheranno, ribaltando quasi in toto la situazione iniziale, ma ci si arriva solo gradualmente e dopo innumerevoli situazioni già viste.

mercoledì 23 marzo 2022

Sweet Tooth - serie TV (2021)


Quando si parla di film o serie TV di genere post apocalittico non possono che venirci in mente scenari cupi, di devastazione, paesaggi aridi e nient'altro che disfacimento. I colori di solito sono tipicamente grigi, se non ancora più scuri, nessuno spazio per sfumature diverse. D'altronde cosa potrebbe esserci in uno scenario di quel tipo se non morte e disperazione? Beh, a volte anche quando tutto sembra perduto e la notte sembra non finire mai, in realtà all'orizzonte forse sta spuntando un nuovo giorno che porterà qualcosa di diverso, a volte quando qualcosa muore qualcos'altro è sul punto di nascere. Non sempre tutto deve essere per forza privo di speranza. 

Sostanzialmente Sweet Tooth si potrebbe definire come una "favola post apocalittica". Già, perché se il genere di appartenenza e lo spunto di partenza sono simili a quelli di un The Walking Dead, The Stand  o The Strain, tutto però viene veicolato attraverso un racconto molto più intimista, delicato, a misura di bambino. E favola è proprio ciò che si avvicina di più alla definizione di una storia che ha per protagonisti degli animali antropomorfi e ci insegna una morale. 
La classica pandemia che distrugge quasi tutto il genere umano (e ovviamente alcune situazioni non possono non offrirci spunti di riflessione a tema COVID) infatti in questo caso accade contemporaneamente ad un altro evento, paradossalmente molto più sconvolgente e inspiegabile: all'improvviso cominciano a nascere dei "bambini animali". Si, metà umani e metà cervi, scoiattoli, maiali...". Il come e il perché di questo è ovviamente uno dei misteri alla base della serie tv, anzi il mistero principale. Ci sarà un collegamento tra questi "ibridi" e la malattia che ha decimato irrimediabilmente la popolazione mondiale? Colpa loro? Oppure magari questi nuovi esseri sono una risposta della natura all'estinzione? Forse si tratta di un grido d'allarme e un desiderio di rinascita da parte della Terra, un nuovo inizio.
E' quello che cercheranno di scoprire Gus (un piccolo "bambino cervo", il primo della sua specie) e altri personaggi di questo "racconto" tratto dal fumetto di Jeff Lemire.

domenica 20 marzo 2022

#SerieA 30ª #JuventusSalernitana 2-0 - abbiamo vinto


Impresa della Juve, che riesce a battere la Salernitana, in casa. Complimenti! Non era facile vincere questa partita. Davvero ero convinto che questa squadra avrebbe ripetuto lo spettacolo da circo offerto lo scorso anno, quando toccò il fondo contro il Benevento. Ero già pronto a buttare una cinquantina d’euro sull’X2, pensate un po’. Quanto meno non ho buttato i soldi.

mercoledì 16 marzo 2022

#UCL ottavi R> #JuventusVillareal 0-3 - ORA BASTA!

Vergognosi, Ignobili, Indegni, Schifosi, Rivoltanti, Vomitevoli, Abominevoli, Subumani, Lerciosi, Coglioni, Deficienti, Scarsi, Morti di sonno, Fenomeni da baraccone, Senza cervello, Senza palle.
Indifendibili. Incommentabili.

Questa ormai è una squadra che non ha più alibi, giustificazioni, scuse.

Archive 81: universi alternativi - serie TV (2022)


I film horror basati sui found footage non mi hanno mai appassionato. Non ci ho mai trovato nulla di scioccante o sconvolgente nel vedere un filmato sgranato dove tutto è mosso, sconnesso, pieno di rumori e voci che non si capisce da dove vengano. Più che mettermi paura mi fanno venire un gran mal di testa. Una volta poteva essere una cosa originale e suscitare interesse (ma ricordo di non aver mai visto Blair Witch nonostante per anni ne abbia sentito parlare e sia ormai considerabile un cult), col tempo però più che un genere è diventato un modo per girare horror senza sprecare un euro (o un dollaro, come preferite) e senza uno straccio di idea. Che poi tutto sommato gli horror che mi piacciono sono proprio quelli che mostrano poco e lasciano molto all'immaginazione, ma devono avere solide basi sulle quali poggiare.

domenica 13 marzo 2022

#SerieA 29ª - #SampdoriaJuventus 1-3 - Palla 9

Il sampdoriano Fantozzi, alquanto risentito, per bocca del Cavalier Catellani avrebbe sicuramente parlato di culo, perché questa è stata per noi un’importantissima vittoria a biliardo. Una gara giocata sul rimpallo, sulla sponda e sul rinterzo, di fatto decisa da tre autogol e due rigori… di cui uno fallito, altrettanto decisivo. Ai giocatori in campo sono mancati soltanto un abito blu e una stecca di legno laccato. Per quest’ultima han dovuto usare i piedi… e anche le mani. Protagonista della serata è stata la palla 9 Morata, che con una sponda chiude i conti di una partita che si era prima chiusa, col suo rigore, poi riaperta, con la sfortunata sponda dello stesso numero 9 in barriera.

venerdì 11 marzo 2022

The Batman - il rinnovamento dell'uomo pipistrello


Negli ultimi anni DC e Warner di tiri fuori dal bersaglio ne hanno fatti un po' troppi. Sempre indecisi sulla strada da percorrere, non sapendo bene in che direzione far andare i suoi personaggi. Per un po' hanno provato a rendere troppo seriosi e dark personaggi che in quel momento erano percepiti in maniera diversa (si, proprio Superman) poi si sono impelagati in un una battaglia con la Marvel sul suo stesso campo (il primo Wonder Woman ad esempio) che non poteva che essere perdente: non solo come mezzi impiegati (per forza di cose inferiori, ma di quelli chi se ne frega se di succo ce n'è) ma anche come filosofia. E beh, li non potevano che incartarsi. Perché i film Marvel sono i film Marvel, nel bene e nel male. Pure cercare uno strano ibrido che strizza l'occhio un po' a tutti (Justice League) se di per sé non è un'idea malvagia (nelle intenzioni e nel risultato) non fu esattamente una scelta impressa nella memoria di tutti. Come fare allora? Andare sul sicuro, ritornare alle proprie origini, partire da ciò che alcuni personaggi sono e su quella base operare un "rinnovamento"

martedì 8 marzo 2022

Marillion - An Hour Before It's Dark


Sono passati ben 6 anni dal 2016 e quante cose sono accadute. 6 anni nei quali i Marillion non si sono fatti sentire, nonostante di solito si tratti di una band piuttosto prolifica in fatto di uscite. Certo, delle cose le hanno pubblicate, alcune anche pregevoli (il bel live With Friends From The Orchestra) ma gli album di inediti si fermavano a quel bellissimo F.E.A.R. che ce li ripresentò in forma smagliante e perfettamente calati nella nostra epoca (laddove molte band prog preferiscono invece suonare e risuonare  la stessa canzone dagli anni '70).
An Hour Before It's Dark, uscita in questi giorni, sembra riprendere il discorso lasciato in sospeso col lavoro precedente, sia in quanto a tematiche che a livello più specificamente strutturale dell'album. Si potrebbe quasi parlare di una "parte 2". Se li i Marillion affrontavano argomenti come l'immigrazione, il denaro, il potere, la violenza (alcuni ancora più attuali dopo i recenti fatti di guerra), rendendo F.E.A.R. un album molto "politico", in questo caso la band si sposta su tematiche più umanistiche: l'ambiente, il rapporto con la Terra e con la pandemia, il convivere con la malattia e la morte. 

Anche a livello strutturale, come detto, ci sono somiglianze col lavoro precedente. Rothery e soci adottano anche qui la formula del "semi-concept", con 4 suites divise in più parti a prendersi la scena principale, e un altro paio di brani a se stanti.
Il primo dei quattro pilastri sui quali si poggia l'album è costituito da Be Hard on Yourself che già dai primi secondi ci mostra ancora una volta i Marillion come maestri di atmosfera, abili creatori della tensione. Non servono assoli al fulmicotone o funambolismi. Il suono è omogeneo, gli strumenti si intrecciano tra loro senza soluzione di continuità, con un Rothery certosino in un lavoro di cesello e un Ian Mostley molto più in primo piano rispetto al recente passato (voto 8,5).

Reprogram The Gene è la più breve delle 4 suites e scuote l'album con il suo approccio rock e un andamento più spigoloso. La voce di Hogarth si fa più dura, ma solo fino ad un certo punto, poi il brano muta verso lidi più melodici che danno modo a Steve Rothery di mettersi in mostra con uno dei suoi classici assoli all'elettrica che arrivano dritti al cuore. Un brano di buon valore anche se non tra i migliori in assoluto dell'album (voto 7,5).

Dopo un brevissimo internezzo strumentale (Only a Kiss) si giunge così alla prima canzone non divisa in più parti, quella Murder Machines già circolata in giro prima dell'uscita dell'album, accompagnata da un eloquente videoclip promozionale. Il testo esplicita alla perfezione l'argomento trattato (la pandemia), ad esempio nel ritornello crudo e angosciante: "I put my arms around her And I killed her with love". Pure le sonorità del pezzo (comunque il più immediatamente assimilabile dell'album) si fanno più spigolose, elettroniche, poco rassicuranti (voto 8).

Di tutt'altro tenore la seguente The Crow And The Nightingale, anch'essa non divisa in più parti e ispirata da Leonard Cohen. Atmosfere notturne, jazzate, ci avvolgono, cullandoci assieme alla voce di Hogarth qui particolarmente ispirato, anche a livello di testi (molto poetiche le liriche). Anche Steve Rothery ci delizia con un assolo dei suoi che conduce il brano ad un finale più sostenuto. Ottima (voto 9).




La terza suite, Sierra Leone, conserva le atmosfere rilassate del pezzo precedente, almeno inizialmente. Si tratta di uno dei classici brani marillioniani che ci fanno viaggiare in posti lontani, raccontandoci storie: quella sorta di prog "cinematrografico" che ci ha regalato già perle come Gaza, Montreal, la stessa The Leavers dell'album precedente. Sembra quasi di essere lì, tra le sabbie africane ad osservare questo minatore che ,imbattendosi in un grosso diamante, comincia a sognare un futuro migliore ma è tormentato dal suo senso morale. Un pezzo molto evocativo e quasi minimalista nel suo approccio al prog (voto 9+)

L'album si chiude con la più lunga di tutte le composizioni, Care, che già dal titolo, ancora più che per Murder Machines, ci fa capire l'argomento del quale tratta. L'impatto della pandemia da modo ad Hogarth e soci di regalarci una riflessione sulla paura, sulla morte ma anche sulla speranza (il bellissimo finale nel quale si omaggiano tutti coloro che hanno contribuito col loro lavori a salvare delle vite umane: "The angels in this world are not in the walls of churches, The heroes in this world, working while we’re all sleeping"). Bellissimo poi l'assolo sul finale di Rothery. (Voto 9+)




An Our Before It's Dark non è il miglior album in assoluto dei Marillion, è soltanto l'ennesima dimostrazione della maturità di un gruppo che in più di 40 anni di carriera ha attraversato numerose sfumature del prog e ha trovato alla fine la sua strada. Una delle voci più autorevoli e importanti del movimento, che non smette di emozionare, far riflettere, e deliziare con melodie e sonoritá mai troppo complesse o virtuosistiche ma sempre efficaci, evocative, dal grande respiro poetico. Cosa chiedere di più a questo ormai over sessantenni?

Voto 8

domenica 6 marzo 2022

#SerieA 28ª #JuventusSpezia 1-0 - troppo insipidi con lo Spezia


Tre punti importantissimi che non potevamo permetterci di lasciare a Torino contro lo Spezia, qualsiasi altro risultato diverso da una vittoria sarebbe stato un crimine gravissimo, dopo la sconfitta dell’Atalanta e  prima del big match Napoli-Milan. L’occasione di poter fare da terza incomoda era troppo ghiotta per essere buttata nel cesso. Ma se da una lato esultiamo dall’altro i nostri nervi restano tesi come le corde di un violino, quasi che questa partita si stesse ancora giocando, persino adesso che sto scrivendo. Troppa, troppa, troppa sofferenza nel secondo tempo. Non è umanamente tollerabile che un tifoso debba sopportare tutto questo, una partita sì e l’altra pure.

giovedì 3 marzo 2022

#CoppaItalia semifinale A - #FiorentinaJuventus 0-1 - Venuti per godere


Madonna che silenzio c’è stasera, diceva il regista toscano Francesco Nuti nel suo omonimo film divenuto un cult. Uno di quei silenzi pesanti, come dopo una festa finita male, quando tutti sono andati a dormire e dormono pesantemente, o sono svegli e silenziosi nei propri letti a ripensare a quanto accaduto. O più semplicemente come quando cresci e non hai più voglia di giocare con i fischietti. Allora ti capita di camminare per le viuzze di Firenze e pensarci. Madonna che silenzio c'è stasera!

martedì 1 marzo 2022

Lupin -serie TV - prima e seconda parte (2021)


Chiunque sia cresciuto con i cartoni animati giapponesi leggendo il nome Lupin non può non associarlo immediatamente alle vicende del simpatico ladro nipponico. Colui che che, assieme ai fidati Jigen e Goemon, grazie alla sua astuzia e ai suoi travestimenti era in grado di rubare qualsiasi cosa (facendo del frattempo impazzire l'ispettore Zenigata) salvo quasi sempre rimanere con un pugno di mosche per i motivi più bislacchi.
Naturalmente però non si trattava del vero Lupin, il Lupin originale, ma di un suo emulo: da qui l'aggiunta del 3 di fianco al nome, visto che si trattava di suo nipote. Il nonno naturalmente era nientepopodimenochè Arsène Lupin, il ladro gentiluomo, protagonista dei romanzi di Maurice Leblanc e, altrettanto naturalmente, non era giapponese ma francese.