"Che bella Juve-Napoli! Che spettacolo!"... ah, beh, non certo per un tifoso e nemmeno per un buon allenatore. Alla fine della partita il vice Martuscello ci fa sapere che (almeno a parole) Sarri la pensa allo stesso modo: "era arrabbiato, avrebbe voluto vincere 4-0". Si perchè dall'esterno, guardando la partita in modo disinteresato ci si è di sicuro divertiti. Mi sarei "divertito" di più se l'avessimo rimontata dal 0-3 o persino se la successione delle reti fosse stata alternata. Non mi diverto mai (anche se poi alla fine inevitabilmente godo se va bene) quando vedo la mia squadra farsi rimontare tre gol in casa. Perchè qualsiasi sia la successione delle reti sta di fatto che ne abbiamo presi tre; e se sei parte interessata e ti interessa migliorare e imparare dagli errori, non puoi farti rimontare tre gol in casa. Non con due calci piazzati senza che l'avversario avesse meritato più di tanto.
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lunedì 2 settembre 2019
domenica 25 agosto 2019
#SerieA_19-20 1> #parmaJUVENTUS 0-1 - Road to planet nine
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Snake Plissken
Pronti via, si riparte. Inizia il campionato che apre gli anni ‘20. Guardando indietro al decennio che sta per chiudersi i nostri avversari tirano un sospiro di sollievo e di… speranza, per il futuro. Gli anni ‘10 sono stati per questi ultimi, infatti, gli anni dell’esilio. Gli anni in cui han dovuto indossare sciarpe straniere e altrui per trovare un godimento surrogato, imitatorio ed improvvisato. Si sono infiltrati in feste a cui non erano stati invitati, per bere un po’ di vittoria altrui mentre con la propria maglia raccoglievano le briciole che la Juve lasciava loro in patria. Su dieci anni otto portano la nostra firma perciò non possiamo che ricordare il decennio che si chiude con riconoscenza. Perché al netto delle due finali europee perse, anche se ancora scottano, sono stati gli anni in cui la nostra vendetta è calata su chi voleva distruggerci. Una vendetta che non si è ancora è placata ne saziata. Quindi era doveroso iniziare con la celebrazione di quello che è stato in attesa di quel che verrà.
martedì 20 agosto 2019
The Umbrella Academy - prima stagione (2019)
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Napoleone Wilson
E' sempre complicato trasporre un fumetto nel formato televisivo, lo è perchè fondamentalmente i due (pur avendo tante cose in comune) hanno tratti distintivi marcatamente caratteristici. Un fumetto non è un romanzo (che lascia tutto all'immaginazione e all'interpretazione del lettore) ma ha ugualmente la peculiarità di adattarsi al lettore, che sceglie i tempi e i modi col quale le vicende devono scorrere, magari soffermandosi più a lungo su dettagli, frasi, immagini che colgono la sua attenzione. Eppure allo stesso tempo un fumetto ha ritmi molto più veloci di quelli di un prodotto televisivo, condensando spesso nell'arco di una sola tavola più sequenze. Più che naturale insomma che (così come per i libri) i fan di un fumetto si approccino con attesa, ma anche con tanto timore, ad un adattamento per il piccolo (o piccolissimo, dipende dove lo vedete) schermo.
Io taglio subito la testa al toro: mi sono approcciato alla serie tv non sapendo assolutamente nulla del fumetto, quindi mi limito a giudicare la prima.
Umbrella Academy è un telefilm affascinante e con diverse particolarità sfiziose, tuttavia guardandolo non ho mai smesso di avere la strana senzazione che gli mancasse qualcosa, e non è solo la natura "introduttiva" da prima stagione. Quella classica serie che doveva e poteva osare di più insomma, ma si "contiene" proprio sul più bello.
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The Umbrella Academy
martedì 13 agosto 2019
Santa Clarita Diet - terza e ultima stagione (2019)
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Napoleone Wilson
E' sempre più sconfortante cominciare a guardare la "nuova" stagione di una serie tv che è stata da poco cancellata. Ti metti insomma totalmente nelle mani degli autori: avranno costruito un qualcosa di "conclusivo? La stagione sarà costruita come un contenitore di cliffhangeroni che poi butterai nel water assieme a buona parte della serie, che nel frattempo sarà resa inutile e dimenticabile proprio da quella chiusura (ogni riferimento al potenziale totalmente sprecato di The O.A. è puramente voluto)? E' come saltare nel buio insomma, lo stesso mostro che Netflix per anni aveva strenuamente scacciato - quella netta sensazione che si prova quando guardi una serie tv sui network/canali tv tradizionali e stai sempre lì col timore che possano chiudertela per mancanza di ascolti - che si ripropone sotto mentite spoglie. Qui il meccanismo degli ascolti non è presente (non sotto le stesse modalità almeno) e almeno non c'è il rischio che tu possa ritrovarti col cerino in mano in mezzo ad una stagione che manco finisce (tutte le puntate sono immediatamente disponibili), però cominci sempre più ad imbatterti in una marea di spunti, idee, storie, personaggi che si perdono nel nulla, "tagliati" per lasciar spazio a qualcosa di più redditizio. Ciò che aveva reso insomma Netflix quello che era (una presunta autorialità e un certo menefreghismo nei confronti di dinamiche del momento o puramente commerciali) sembra un lontano ricordo, manco un cast ricco e pieno di nomi altisonanti sembra più essere garanzia di lonegevità. Si, certo, ovvio che prima o poi ci si sarebbe arrivati comunque, il fine ultimo è sempre quello di far soldi, però il cambiamento è stato forse troppo repentino, la famosa ecatombe delle serie Marvel insomma è stata insomma una specie di salto dello squalo.
lunedì 5 agosto 2019
Dark - seconda stagione (2019)
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Napoleone Wilson
Se per caso vi venisse in mente la strana idea di guardare la seconda stagione di Dark senza aver visto (o rivisto) in tempi recenti la prima beh, sappiate che comunque vi troverete di fronte ad un grandissimo..............mal di testa. Eh si, perchè lo scarno riepilogo che vi offrirà Netflix sarà come una specie di bicchiere d'acqua nel deserto. Una serie tv corale, piena di collegamenti, parentele, viaggi nel tempo, paradossi ad ogni angolo e tanta, tantissima seriosità (zero concessioni allo svago e a momenti distensivi) tipicamente teutonica. La prima cosa da fare per riannodare i fili sarà capire chi è chi (e vi assicuro che tra diverse linee temporali, cambiamenti dello status quo, colpi di scena non sarà affatto un'impresa semplice). Una volta fatto questo dovrete ricordare perfettamente i legami di parentela tra i (tanti) personaggi, legami che a differenza di altri telefilm cambieranno di continuo: "Ohps, il mio amichetto non ancora adolescente è mio padre, "ah ecco, mio nonno ha l'età di mia madre e se la fa con lei mentre io sto con mia zia..." (non temete in questa seconda stagione si andrà oltre con i paradossi familiari: se pensate al classico paradosso del nonno beh, non ci siete andati lontani). Solo dopo aver fatto queste due operazioni (o vi rivedete la prima stagione, o vi leggete un riassunto oppure...complimenti avete una memoria di ferro) potrete finalmente ricominciare ad entrare nel mood, trovandovi di fronte a tutto quello che avete apprezzato della prima stagione.
giovedì 1 agosto 2019
Gotham - quinta e ultima stagione (2019)
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Napoleone Wilson
In fondo l'idea di partenza non era affatto malvagia. Invece della solita storia sulle origini del supereroe, Gotham avrebbe voluto essere la storia di una città, la città del crimine per eccellenza. Da quale background e sottostrato sociale e culturale sono nati i personaggi (buoni e cattivi che la popolano)? Perchè ha cominciato a popolarsi di figure bizzarre? Cosa ha portato alla nascita dei villain che conosciamo e quindi (in seguito) alla nascita di Batman? Gli ingredienti per un originale noir supereroistico c'erano tutti insomma. Il problema era uno e uno solo: Bruce Wayne. Perchè, è vero, Batman nelle intenzioni degli autori non c'è, ma il megamiliardario dalla doppia vita si: è piccolo, ingenuo, irrilevante (almeno in origine) ma c'è. Tutti, volente o nolente, prima o poi quella domandina cominceranno a porsela ("Quando diventerà Batman?) ed è allora che non saprai come cavolo fare per sfuggire a quella semplice domandina e finirai inevitabilmente in un vicolo cieco.
mercoledì 24 luglio 2019
The O.A. - seconda stagione (2019)
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Napoleone Wilson
Poche serie tv netflixiane possono essere considerate tanto divisive quanto la prima stagione di "The O.A". Le parole "schifezza" e "capolavoro" hanno invaso per mesi i siti di settore e (soprattutto) i blog. Beh, non poteva essere altrimenti visto che la serie affrontava temi come "il senso della vita", "le esperienze pre-morte", "la religione", "la scienza", la filosofia, condendo il tutto con uno spirito new age e una struttura telefilmica "alla Lost" (misteri su misteri, spesso apparentemente messi "per bellezza"). Un minestrone di suggestioni e citazioni da far venire il mal di testa ma grattata la buccia poi cosa restava? Il succo era buono? A parere di chi scrive si, lo era. Col passare delle puntate e il dipanarsi delle vicende ci trovavamo di fronte ad una bella "storia fantasy", una specie di racconto attorno al fuoco narrato da una ragazza ad una serie di ragazzini che ne rimangono suggestionati (così come lo spettatore). Tutto vero? Pura invenzione? L'allucinazione di una svitata? Sebbene il finale della stagione suggerisse il contario, non c'era una spiegazione ben precisa a tutto quello che avevamo visto, una "soluzione" alle domande, toccava lasciarsi trasportare dalla corrente. Il finale però era piuttosto (anche a causa del fatto che non si sapeva se l'avrebbero rinnovata) "definitivo", un aut aut dal quale, con una seconda stagione, non si poteva tornare indietro. Così è stato.
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mercoledì 17 luglio 2019
Stranger Things - terza stagione (2019)
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Napoleone Wilson
In principio fu il Natale, poi arrivò Halloween, infine fu la volta del 4 luglio. Non si tratta di un calendario sballato che prevede solo le feste più popolari in U.S.A. ma del periodo dell'anno nel quale sono ambientate le varie stagioni di Stranger Things. Non solo momenti dell'anno, ma vere e proprie stagioni della vita delle persone e dei protagonisti della serie. Se la natività poteva essere accomunata all'infanzia, la notte delle streghe alla crescita con la scoperta delle prime paure, il 4 luglio è una festa profondamente americana, totalmente diversa dalle altre nello spirito e nelle intenzioni. Festa dell'Indipendenza, che nella mente di un adolescente rappresenza la voglia di smarcarsi da tutto ciò che rappresenta il passato e la nascita dei primi amori. Max e Lucas ormaì come fanno coppia fissa. così come Mike e Undi (per il disappunto di Hopper), Will (che vorrebbe che tutto restasse come prima tra i membi del gruppo) e Dustin (tornato dalle vacanze con una nuova fidanzatina, con la quale può però parlare "a distanza") finiscono per restare ai margini. Il primo non riuscirà a celare la sua insofferenza, il secondo si affiderà invece ancora una volta a Steve che lo asseconderà finendo per cacciarsi in guai grossi. A loro due si affiancherà una new entry, Robin (la figlia d'arte Maya Hawke), collega di lavoro di Steve, che mostrerà uno spiccato spirito d'iniziativa e parecchie capacità.
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domenica 23 giugno 2019
GET EVEN - The Farm 51 (2017) Un bel pessimo gioco
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Napoleone Wilson
Recentemente su questi lidi abbiamo parlato di What Remains of Edith Finch, un walking simulator che riesce, grazie a tante idee, ad elevarsi dalla mediocrità e restare scolpito nella mente. Non si trattava di videogame vero e proprio ma di una "esperienza", che rinunciava del tutto al gameplay per raccontare una bella storia. Ci sono però altri giochi che provano a narrare qualcosa di profondo pur restando nei canoni videoludici, con esiti alterni. Uno di questi è get Even.
Dovessimo limitarci al puro giocato, infatti, ci metteremmo poco a bollare questo sparatutto fantascientifico come mediocre. La grafica è appena passabile (ma trattandosi di gioco a basso budget ce ne freghiamo). il gameplay è macchinoso e "pesante", le fasi sparatutto risultano noiose quando non frustranti, il sonoro è...ottimo. Si, almeno dal punto di vista uditivo è stato fatto invece un gran lavoro. Dopo un'oretta scarsa si ha l'impessione di trovarsi di fronte ad uno stranissimo ibrido tra un Call of Duty pezzotto, un Silent Hill in prima persona senza mostri e il sottovalutato Murdered Soul Suspect, con i fantasmi sostiruiti da quelli interiori.
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giovedì 13 giugno 2019
Sneaky Pete - terza e ultima stagione (2019)
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Napoleone Wilson
Marius Josipovich è un truffatore che a a cuore la vita delle persone. Per quanto la cosa possa sembrare paradossale (e lo è), questo dualismo tra la sua innata capacità di ingannare il prossimo e la sua volontà di non far del male agli altri è sempre stata la cifra stilistica della serie. Lui stesso affermerà (cercando di convincersene davvero) che non è un criminale: è solo uno che prende i soldi da persone che sono davvero convinte di volerglieli dare. E' per questo motivo che la sua famiglia "acquisita", quelle persone che doveva truffare e dimenticare in fretta, ben presto sono diventate parte della sua vita. Quasi come fossero una vera famiglia. Ecco perchè, se prima mentiva sulla sua identità per poter svolgere al meglio il raggiro, ora si ritrova a trattenersi dal rivelare la sua reale identità soltanto perchè non vuole far loro del male. Non a caso Julia, l'unica persona che sa del suo "segreto" è l'unica che non lo sopporta, non vuole più saperne nulla di lui, eppure ancora una volta lei e i suoi parenti saranno costretti a fidarsi ciecamente di Marius e a seguirlo in tutte le sue bizzarre inziative se vorranno salvare la pellaccia.
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Giovanni Ribisi,
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